ROMA – Sblocco dei licenziamenti ad eccezione del tessile allargato, differimento per le cartelle esattoriali e semplificazione della ‘nuova Sabatini. Senza dimenticare lo stop al cashback nel secondo semestre del 2021, definita dal premier Mario Draghi una misura di carattere “regressivo”. Dopo la cabina di regia di lunedì e l’accordo con i sindacati di ieri, il Consiglio dei ministri licenzia il Decreto lavoro, ‘recante misure urgenti in materia fiscale, di tutela del lavoro, dei consumatori e di sostegno alle imprese’. Un testo di appena sette articoli, ma che contiene novità essenziali soprattutto per i licenziamenti, da domani possibili per larghi settori della nostra impresa. I dettagli? Dal 1° luglio l’industria manifatturiera ed edilizia potrà risolvere i contratti, con l’eccezione del tessile e dei settori ad esso collegati (calzaturiero, moda). Per questi ultimi settori è prevista un’ulteriore proroga fino al 31 ottobre del divieto di licenziare e l’erogazione di ulteriori settimane di Cassa Covid, gratuita.
Vengono inoltre assicurate ulteriori 13 settimane, fino al 31 dicembre 2021, di cassa straordinaria per tutte le imprese che non hanno più a disposizione strumenti di integrazione salariale, senza contributi per gli imprenditori. Secondo l’avviso comune firmato ieri con le associazioni datoriali le parti sociali “si impegnano a raccomandare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali che la legislazione vigente ed il decreto legge in approvazione prevedono in alternativa alla risoluzione dei rapporti di lavoro”. Saranno inoltre tutelate le aziende che hanno tavoli di crisi aperti a livello ministeriale e locale. “Oggi abbiamo approvato ulteriori strumenti per aiutare imprese e lavoratori a gestire un passaggio senza danni sociali e per mantenere livelli occupazionali e capacità competitiva per le imprese”, ha spiegato sui social il ministro del Lavoro Andrea Orlando.
Il cashback di Stato è invece stato stoppato per il secondo semestre del 2021. Draghi, secondo quanto si apprende, avrebbe rassicurato M5S e Pd su una sospensione di soli sei mesi e di tenere alta l’attenzione, come richiesto dai Dem, sull’evasione fiscale. Il premier ha però voluto rimarcare come la misura abbia “un carattere regressivo ed è destinata ad indirizzare le risorse verso le categorie e le aree del Paese in condizioni economiche migliori”. Non esiste alcuna obiettiva evidenza – è stata la sottolineatura – della maggiore propensione all’utilizzo dei pagamenti elettronici da parte degli aderenti al Programma. Quasi il 73 per cento delle famiglie già spende tramite le carte più del plafond previsto dal provvedimento. Pertanto, la maggior parte potrebbe ricevere il massimo vantaggio anche senza intensificare l’uso delle carte. Con il Dl Lavoro è stato poi esteso per altri due mesi, fino al 31 agosto, il blocco dell’invio delle cartelle esattoriali ed è stata decisa la Semplificazione e il rifinanziamento della misura “Nuova Sabatini” per un importo pari a 300 milioni per l’anno 2021 ai quali si aggiungono ulteriori 300, finalizzata al sostegno di investimenti produttivi delle piccole e medie imprese per acquisto beni strumentali.
Per Alitalia è stata concordata istituzione di un fondo da 100 milioni di euro per il rimborso dei biglietti, oltre all’allungamento del prestito ponte fino al 16 dicembre.
Nessuna decisione, invece, per la riapertura delle discoteche. Secondo quanto si apprende, il tema sarebbe stato affrontato a margine della riunione del Governo ma al momento, viene riferito, non c’è una data. L’esecutivo è al lavoro per provvedere ai ristori delle attività costrette a rimanere chiuse.
(LaPresse – di Alessandro Banfo)