TORINO – Avanti, a piccoli passi, ma avanti. Il lockdown si concluderà il 4 maggio anche per gli sportivi professionisti. Nel prossimo dpcm, relativo alla fase 2, ci sarà infatti il via libera per gli allenamenti individuali per tutti gli atleti, che potranno così tornare a svolgere quotidianamente la loro attività in piena libertà. Calciatori inclusi, anche se per quanto riguarda le sedute di squadra l’ok non arriverà prima di altre due settimane: il cerchietto rosso è segnato sul 18 maggio, come confermato dal premier Giuseppe Conte.
La decisione del Governo rappresenta il primo step per la ripartenza del mondo del calcio, anche se la strada per la ripresa della Serie A è ancora lunga. “Valuteremo se ci saranno le condizioni per far ripartire il campionato in condizioni di sicurezza – ha confermato il presidente del Consiglio in conferenza stampa – Tutti vogliamo bene ai nostri beniamini e non vogliamo che si ammalino. Il ministro Spadafora sta lavorando con gli esperti e il comitato tecnico scientifico”.
Il semaforo verde arrivato da Roma obbliga adesso i club a muoversi ufficialmente. Molti giocatori (a cominciare da Cristiano Ronaldo) si trovano infatti fuori dall’Italia e verranno richiamati già nelle prossime ore dalle società di appartenenza. Al loro rientro è prevista verosimilmente una quarantena di due settimane, in via precauzionale, previsti dalla legge: pertanto è immaginabile che diverse squadre si ritroveranno al completo non prima di metà maggio.
Resta da capire come si applicherà il protocollo elaborato dalla commissione medico scientifica della Figc in questa prima fase di seduta singole. Per quanto riguarda l’eventuale ripartenza della Serie A, lo slittamento di un paio di settimane degli allenamenti di squadra sposta l’asticella rispetto ai piani della Lega di ripartire a fine maggio con le semifinali di ritorno di Coppa Italia e a inizio giugno con il campionato: la data giusta, rigorosamente a porte chiuse, potrebbe essere quella del 13-14 giugno (preceduta a metà settimana dalle gare di Coppa Italia).
L’imperativo è concludere la stagione a fine luglio per poi lasciar spazio agli impegni europei ad agosto. Ma, anche in questo caso, serve il via libero del Governo e del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora.
Se dalle istituzioni italiane è arrivata un’apertura, in Spagna, nonostante i segnali incoraggianti, predicano calma sulla ripartenza della Liga. “Non posso dire ora se il calcio professionistico riprenderà la propria attività, sarebbe sconsiderato da parte mia – ha ammesso il ministro della Salute Salvador Illa – La Liga vuole testare tutti i giocatori? Esiste una norma del ministero della Saluta in vigore per tutti, anche per il mondo del calcio. I test diagnostici di ogni genere devono essere autorizzati dalle comunità autonome”. (LaPresse)