Dal maxi-rimpasto gialloverde alla ‘grossa coalizione’ alla tedesca Pd-M5S: il futuro è un rebus.

Dai dem ipotesi di un contratto di legislatura con i pentastellati, Salvini fa retromarcia e congela la crisi di governo. Tutto è possibile, tranne il voto

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

ROMA – Quando la politica cede il passo ai giochi di potere e di palazzo, tutto è possibile. Non importa come o con chi, l’importane è autoconservarsi. In questi due giorni ferragostani la classe dirigente italiana ipotizza qualsiasi scenario. Così il capogruppo Pd alla Camera proponte un patto di governo alla tedesca con il Movimento 5 Stelle, Matteo Salvini ritorna repentinamente sui suoi passi e rilancia l’ipotesi di un governo gialloverde bis. Il premier Giuseppe Conte prepara le sue mosse in vista della relazione in Senato, Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti restano immobili.

Lo schema Delrio: un contratto di legislatura come in Germania

Da tanti anni la Grosse Koalition tiene in piedi i governi Merkel: “Come Cdu e Spd, una cosa scritta avendo chiaro cosa serve al Paese”, afferma il capogruppo dem alla Camera. “Noi a Mattarella parleremo di lavoro e svolta verde per l’emergenza ambientale. È un lavoro duro, serio, e non è detto che non permetta, questo percorso, di chiarire punti di convergenza con il Movimento finora offuscati”, spiega Delrio ai microfoni di Radio Capital. Zingaretti in queste ore sembra più possibilista. Sul rientro della crisi e un nuovo accordo Lega-5 Stelle è Matteo Renzi a intervenire: “Tutto è possibile“.

Salvini fa retromarcia: il Capitano preoccupato rilancia l’ipotesi gialloverde-bis

Il passo più lungo della gamba. Quando ha aperto la crisi Matteo Salvini credeva che le urne sarebbero state la strada più scontata. Così non è stato. Vedendosi messo in minoranza in Paralemnto e preoccupato dal possibile accordo Pd-M5S il ministro dell’Interno fa retromarcia. Così il leader del Carroccio apre ad un nuovo governo gialloverde, con un maxi rimpasto in vista. Di Maio per ora non risponde, forse sorpreso dal “pentimento” di Salvini. Regna il caso, tutto può accadere.

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