Dazi, Cina impone rincari su 128 prodotti importati dagli Usa

US President Donald Trump shows his signature on Section 232 Proclamations on Steel and Aluminum Imports in the Oval Office of the White House on March 8, 2018, in Washington, DC. Trump on Thursday declared the American steel and aluminum industries had been "ravaged by aggressive foreign trade practices" as he signed off on contentious trade tariffs. "It's really an assault on our country," he continued. "I've been talking about this a long time, a lot longer than my political career." / AFP PHOTO / MANDEL NGAN

Pechino, 2 apr. (LaPresse/AFP) – La Cina passa al contrattacco dopo i dazi sull’acciaio e sull’alluminio decisi dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Pechino ha imposto rincari per un valore di 3 miliardi di dollari su 128 prodotti d’importazione statunitensi, tra cui frutta e maiale, vendicandosi così degli Usa, accusati di avere “violato” gli interessi cinesi. L’amministrazione Trump aveva dichiarato che le misure erano rivolte alle importazioni di acciaio e alluminio ritenute una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ma il ministero del commercio cinese ha definito tale ragionamento un “abuso” delle linee guida dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC).

 I dazi statunitensi “sono diretti solo a pochi Paesi, violando gravemente il principio di non discriminazione”, si legge in una nota sul sito web del ministero del Commercio. Trump ha più volte inveito contro il massiccio surplus commerciale della Cina rispetto agli Stati Uniti e ha promesso durante la campagna elettorale americana di prendere provvedimenti per ridurre il deficit.

Pechino aveva avvertito il mese scorso che stava valutando di imporre dazi del 15% e del 25% su una gamma di prodotti che includeva vino, noci e rottami di alluminio. Oggi le misure sono ufficialmente entrate in vigore.

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