MILANO (LaPresse) – “L’impegno assunto dall’Ue di aumentare i flussi di importazione di soia che già arrivano dagli Stati Uniti, ripropone con forza l’esigenza di accrescere la produzione europea di proteine vegetali”. Lo dichiara in una nota il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. Commentando ancora l’intesa raggiunta a Washington, tra gli Stati Uniti e l’Unione europea per fermare la guerra commerciale.
Confagricoltura contro le esportazioni di proteine vegetali
“La produzione di soia nella Ue ammonta a meno del 20% del fabbisogno interno. E per coprire per intero i consumi è necessario importare ogni anno oltre 32 milioni di tonnellate di semi e farine di soia. Gran parte delle importazioni arriva da paesi (Brasile, Usa, Argentina e Paraguay) dove sono prevalenti le colture geneticamente modificate (Ogm)”. Per Giansanti “ridurre la dipendenza dall’esterno per le proteine vegetali è una questione di carattere strategico per l’agricoltura e per la zootecnia nella Ue”.
L’intesa tra Usa e Ue
Confagricoltura, prosegue la nota, ricorda che nel luglio dello scorso anno, 14 Stati membri della UE, tra i quali l’Italia, hanno sottoscritto un documento. L’Eu soya declaration’ ha infatti lo scopo di sollecitare un’iniziativa tesa ad aumentare la produzione interna di soia. E ridurre, di conseguenza, la dipendenza dall’esterno.
L’impegno dell’Ue
A seguito di tale iniziativa, la Commissione europea ha annunciato la presentazione entro quest’anno di un ‘piano proteine vegetali’. Secondo il presidente di Confagricoltura, “dovremo fare in modo che il piano si traduca in misure concrete ed efficaci in tempi brevi perché le imprese agricole italiane hanno un ruolo di rilievo da svolgere. Ci impegniamo fin d’ora a sostenere le iniziative che il ministro Centinaio intenderà promuovere”.