MILANO – Una svalutazione dello yuan nel corso della guerra commerciale avvantaggerebbe Germania, Europa e il resto del mondo. A rivelarlo è un nuovo studio condotto dall’istituto tedesco Ifo. Secondo cui un deprezzamento del 10% della valuta cinese porterebbe alla Germania un guadagno in termini di reddito reale pari a 413 milioni di euro. Mentre se la svalutazione fosse del 20% si arriverebbe a 499 milioni di euro l’anno.
“Trarremmo sicuramente beneficio da prodotti cinesi più a buon mercato. Ma allo stesso tempo la Cina guadagnerebbe meno dalle sue esportazioni. Trovandosi con meno soldi per acquistare beni tedeschi”, spiega il ricercatore Martin Braml. Sottolineando che “uno yuan svalutato renderebbe i beni provenienti dalla Germania e da tutte le altre parti più costosi per la Cina, abbassando quindi la domanda di export tedesco”.
Una svalutazione del 10%, spiega ancora lo studio, comporterebbe una perdita di 397 milioni di euro per gli Stati Uniti. Mentre se il calo fosse del 20% per gli Usa si parlerebbe di un guadagno di 476 milioni. Per il resto d’Europa, Germania esclusa, il guadagno sarebbe rispettivamente di 1,94 miliardi o di 2,82 miliardi di euro. Mentre per la Cina una svalutazione del 10% comporterebbe una perdita di 29,27 miliardi, che salirebbero a 33,79 miliardi se si andasse al 20%.
(LaPresse)