ROMA (LaPresse) – Alfonso Bonafede bocciato sull’Anticorruzione dalle opposizioni alla Camera. L’intervento del ministro “meriterebbe un 12 all’esame” secondo Paolo Sisto (Fi) mentre per Franco Vazio (Pd) il Guardasigilli a Giurisprudenza “non prenderebbe neanche la sufficienza”.
Pd e Forza Italia bocciano Bonafede
Da sinistra e da destra, i due maggiori partiti di minoranza attaccano il M5S, in particolare dopo che Bonafede intima dagli scranni di Montecitorio di non arrogarsi “il diritto di avere la voce delle vittime che vanno nei tribunali. Non dovete strumentalizzare o storpiare quella voce”. Alla bagarre scatenata da Pd e Forza Italia corrisponde il gelo con cui le parole del ministro vengono accolte dai banchi della Lega. Che, a detta delle opposizioni, non applaudono.
Ddl Anticorruzione, si cerca l’intesa
A parte questa prova di protesta ‘muta’, fra i due soci di maggioranza va in scena il tentativo di trovare una convergenza. La Lega ritira infatti gli otto emendamenti al disegno di legge. Inclusi quelli sulla prescrizione e sulle sanzioni ai partiti e ai movimenti che non rispettano le norme sulla trasparenza e la tracciabilità dei contributi.
Ancora non c’è accordo però nella maggioranza proprio sulla norma che prevede di rendere pubblici i nomi di chi fa donazioni ai partiti. Ma la trattativa è aperta. Il tema, dopo la giornata di venerdì scorso segnata dall’impasse, era stato rimandato all’aula. In attesa che i vertici dei due partiti di governo trovassero la quadra.
Le rivendicazioni della Lega
La Lega vorrebbe alzare a 2000 euro la soglia minima delle donazioni ai partiti, oltre la quale è obbligatorio pubblicare il nome di chi ha effettuato il versamento. Mentre il M5S vorrebbe lasciare la soglia a 500 come da testo originale. Sembra però che su questo punto i giallo-verdi alla fine troveranno un’intesa politica, con un’apertura del Carroccio nei confronti dei pentastellati, e il ritiro degli emendamenti va in questa direzione.
Il tema prescrizione
Stop anche sul fronte della prescrizione. I relatori Forciniti e Businarolo, in sede di comitato dei 9, hanno rimandato al mittente le due proposte di modifica presentate dalla Lega che mirano a modificare l’istituto sui tempi della giustizia. Parere favorevole con riformulazione invece per due emendamenti del Pd e un parere favorevole alla proposta di modifica a firma di Gianfranco Di Sarno (M5S) che modifica l’articolo 3 del provvedimento.
La partita però è ancora aperta, sul provvedimento infatti il presidente della Camera Roberto Fico sta valutando la possibilità di apporre dei voti segreti: in quel caso sarà difficile per i vertici di Lega e M5S controllare tutti i loro deputati. Ne sono una prova i soli venti voti di scarto con i quali sono stati bocciati gli emendamenti di Pd e Fi che prevedevano di eliminare la riforma della prescrizione voluta da Bonafede.
di Elisabetta Graziani