
NAPOLI – Sabato scorso, quando tutti hanno notato che Kevin De Bruyne non stesse esultando dopo aver trasformato il calcio di rigore per il momentaneo 1-0 per il Napoli in occasione del big match contro l’Inter, in molti hanno avuto l’impressione che l’infortunio del belga fosse grave. Purtroppo ieri il centrocampista ha avuto la conferma che lo stop sarà lungo. Sottoposto a esami strumentali, De Bruyne è venuto a conoscenza dell’entità del problema muscolare che l’ha costretto al cambio al 36’ del primo tempo della gara contro i nerazzurri. Si tratta di una lesione di alto grado al bicipite femorale della coscia destra. Una vera disdetta per il Napoli – che aveva prelevato il belga a parametro zero in estate dopo che era terminata la lunga avventura di De Bruyne con il Manchester City, caratterizzata da una serie impressionante di successi – e per lo stesso centrocampista, che aveva scelto di rispondere alla chiamata del Napoli campione d’Italia invece di andare a gonfiare oltremisura il conto in banca con un trasferimento negli Stati Uniti o in Arabia Saudita.
Al momento non si conoscono ancora con precisione i tempi di recupero di De Bruyne, che ieri ha preferito tornare in Belgio per sottoporsi a intervento chirurgico. Il tecnico del Napoli Antonio Conte, che per inserirlo in pianta stabile aveva anche deciso di stravolgere il modulo con cui ha vinto lo scudetto a maggio, e i tifosi azzurri non rivedranno De Bruyne in campo non prima di tre mesi. E’ possibile che per quella
data Lukaku, amico fraterno dell’ex del City, la cui presenza in azzurro era stato uno dei motivi per i quali il belga aveva scelto l’Italia, avrà fatto già il suo ritorno in pianta stabile nell’organico a disposizione di Conte. Nel frattempo De Bruyne e il centravanti non possono fare altro che notare come il destino a volta sappia essere crudele. Di nuovo insieme anche in una squadra di club oltre che in nazionale, ma colpiti dalla stessa tipologia di infortunio, anche se il centravanti ha scelto di non operarsi, a differenza di King Kev.


















