
NAPOLI – Per la prima volta da quando veste la maglia del Napoli, Kevin De Bruyne è sotto esame. Lo sfogo di San Siro al momento
della sostituzione ha segnato una svolta nel rapporto con Antonio Conte. Che resta buono ma che aveva bisogno di un chiarimento. E il chiarimento è arrivato. Senza troppi giri di parole, il tecnico azzurro ha ribadito che considera il belga come gli altri. Nessun privi belga come gli altri. Nessun priviegio: il codice di comportamento della squadra, vale anche per l’ex bandiera del City. “A me non piace mai parlare del singolo, si vince e si perde da squadra – ha spiegato il tecnico – Kevin è del Napoli, fa bene la squadra fa bene lui, fa male la squadra fa male lui. Non è una questione di situazioni di uno specifico giocatore. Chi mi conosce sa benissimo qual è il mio punto di vista sulla gestione, su determinati comportamenti che bisogna avere. A volte chi non mi conosce incappa in qualche errore, sta a me ripristinare la situazione, ribadire alcuni concetti a tutto il gruppo, in modo che una volta la concedi, la seconda volta non la concedi più”.
Napoli-Sporting è dunque una partita delicata anche per De Bruyne, da cui Conte si aspetta di più. A Castel Volturno, nella rifinitura di ieri
mattina, il belga ha sorriso poco, mostrandosi molto concentrato. Staserà partirà titolare per la settima partita di fila ma probabilmente contro il Genoa domenica al Maradona andrà in panchina. “Sappiamo cosa può darci, è un giocatore che va supportato e cerchiamo di trovare giusti equilibri – spiega il tecnico – Io devo trovare soluzione, ma è il secondo anno e sarà molto complesso per noi perché c’è da
giocare ogni 3 giorni e inserire nuovi giocatori, non uno. Dovremo migliorare durante il percorso, coinvolgendo tutti”. Ed è proprio questo il concetto: la squadra e non il singolo, anche se si chiama Kevin De Bruyne e ha in bacheca 24 trofei.