De Cristofaro: “L’alleanza giallorossa va allargata”

L’ex sottosegretario vuole la destra fuori dal governo. La Sinistra rivendica la distanza dall’esecutivo Draghi ma invita: “Tutti devono dialogare, anche De Luca, non c’è altra strada”

Il percorso che Pd-M5S-Leu hanno intrapreso per tentare di strutturare un campo largo in grado di arginare le destre è in salita. Non è un caso che i giallorossi tra tutte le grandi città che andranno al voto in autunno, corrano insieme solo a Napoli. A parlare del futuro del ‘campo largo’ di centrosinistra con Cronache è l’ex sottosegretario all’Istruzione di Sinistra Italiana Peppe De Cristofaro.

Sinistra Italiana protagonista del Conte due, ha deciso di non seguire gli alleati giallorossi e negare il sostegno a Draghi. Col senno di poi è stata una scelta giusta?

Siamo stati gli unici di sinistra a collocarci all’opposizione e, a distanza di mesi, devo dire che è stata la scelta giusta. Facciamo opposizione responsabile senza perdere di vista l’interesse dei cittadini nel superamento della pandemia e sulla campagna vaccinale, ma diciamo la nostra sulle scelte che non ci vedono d’accordo in un governo su cui pesa la presenza organizzata della destra che ha alzato gli scudi davanti alla proposta di immaginare un meccanismo di tassazione delle grandi rendite lanciata da Letta. Vorrei un governo senza la destra per realizzare questa e altre cose, quindi confermo che è stata la scelta giusta.

Per rafforzare l’alleanza del Conte due pensate, come il centrodestra, ad una federazione?

In realtà si parla di alleanza, non di federazione. Penso che sarebbe utile se si producesse l’alleanza del Conte due, ma vedo che purtroppo si fatica a farlo. Nelle grandi città al voto, tolto il caso di Napoli, non si è riusciti a costruirla. Questo testimonia che la strada è lunga da percorrere, ma credo sia una strada obbligatoria per le forze democratiche.

Perché a Napoli è possibile?

Non è un caso. L’alleanza giallorossa nelle altre tre grandi città era improponibile. Roma e Torino sono state governate dal M5S e il Pd è stato all’opposizione, A Milano il Pd ha governato e il M5S è stato all’opposizione, non si poteva dire improvvisamente: abbiamo cambiato idea. A Napoli, invece non hanno un sindaco uscente e non hanno partecipato al governo della città negli ultimi anni. Questo ha fatto la differenza.

Le Amministrative come banco di prova: se Manfredi perdesse, l’alleanza già fragile si sgretolerebbe?

Ci sarebbe di sicuro una forte battuta d’arresto, ma francamente non credo si perda. Ho grande fiducia che Manfredi rappresenti l’uomo giusto al momento giusto. Durante il Conte due abbiamo lavorato insieme su alcune cose: verrà ricordato come il ministro che ha aumentato le borse di studio e ha allargato la no tax area e questo ha portato ad un’inversione di tendenza sul numero di iscritti all’università. Scuola, università, valorizzazione dei giovani, libero accesso all’alta formazione per chi è più disagiato. La Napoli che immagino non può puntare tutto sul turismo e, senza nulla togliere, vorrei, che il destino dei giovani napoletani non fosse solo quello di aprire un B&B.

De Luca come si inserisce nell’alleanza giallorossa considerato che alle Regionali non è stato appoggiato né da voi né dai 5 Stelle?

Tutti devono fare sintesi, anche De Luca. Se restiamo ancorati al passato non facciamo passi avanti. Guardiamo al futuro con una sintesi avanzata su Manfredi.

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