Il video virale
Il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis non è sicuramente famoso per il suo self control. Ma quanto accaduto sabato scorso a Frosinone ha davvero dell’incredibile. Almeno stando a quanto si vede in un video che in queste ore circola sui social e nelle chat, e che pubblichiamo qui sotto. Si vede un uomo di spalle con un ragazzino accanto, probabilmente suo figlio. Di fronte a loro l’inconfondibile sagoma del produttore cinematografico, fondatore della Filmauro.
Gelo in sala
Il luogo è lo stadio “Stirpe” di Frosinone (poi espugnato dagli azzurri con rete di Matteo Politano e doppietta di Victor Osimhen). Il tono è quello delle consuete sfuriate di Aurelio, che urla: “Non è qui per fare foto”. E a sottolineare il concetto, arriva una sonora imprecazione ai danni della Madre del Signore, così netta da gelare il pubblico in sala.
Nemmeno nei cinepanettoni
Una guardia che cammina nella direzione del siparietto cambia improvvisamente senso di marcia, imbarazzatissimo. Insomma, lo scudetto non ha per niente levigato il ruvido carattere dell’Aurelione nazionale. Con lui la realtà supera sempre la fantasia. Scene del genere, infatti, non si vedono nemmeno nei suoi popolari cinepanettoni, nei quali si scherza tanto con i fanti, ma almeno si lasciano stare i santi.
Il Papa “napoletano”
Chissà cosa ne penserà Papa Francesco, al quale l’imprenditore qualche anno fa regalò una maglietta azzurra del Napoli personalizzata, per salutare quel Pontefice venuto dal Sud del mondo, per di più dallo stesso paese dal quale proveniva quel Diego Armando Maradona che ancora oggi, a Napoli, è popolare almeno quanto la Beata Vergine.
Lo scontro con il padre del tifoso
Tornando all’increscioso episodio di sabato scorso, in molti si sono chiesti chi fosse quel calciatore che il presidente del Napoli ha voluto liberare dalla marcatura del giovanissimo supporter. Non è dato saperlo, anche perché a quanto pare il padre del ragazzo non avrebbe preso benissimo l’uscita di ADL, tanto che avrebbe prospettato l’eventualità di una denuncia nei suoi confronti.
Il debito di Adl verso i tifosi
Una cosa è certa. A volte i personaggi dello spettacolo, soprattutto quelli che si trovano sulla cresta dell’onda, dimenticano chi è il vero artefice delle loro fortune. Senza il pubblico pagante (e talvolta insistentemente idolatrante) il calcio non sarebbe la fabbrica di milioni che oggi fa la fortuna di calciatori, tecnici, presidenti e rispettive famiglie.