NAPOLI – I rappresentanti campani del Movimento 5 Stelle cauti dopo l’apertura del governatore Vincenzo De Luca a Giuseppe Conte. Le critiche del Movimento a De Luca sono frequenti, ma ieri nessuno ha voluto commentare le parole rivolte dallo Sceriffo a “Giuseppi”: verosimilmente non si esclude che un accordo, magari su obiettivi limitati, possa esserci. Il capogruppo in consiglio regionale Michele Cammarano dice di doversi consultare con gli altri componenti prima di rilasciare dichiarazioni e anche il parlamentare Agostino Santillo prende tempo, mentre il telefono del responsabile regionale Salvatore Micillo squillava a vuoto ieri pomeriggio.
L’uscita di De Luca punta probabilmente a spezzare il fronte degli oppositori: non è un mistero per nessuno che l’ex presidente della Camera Roberto Fico abbia ambizioni elettorali e che si accompagni spesso al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Quello stesso Manfredi che De Luca ha indicato recentemente come una sua creatura, quasi a richiamarlo all’ordine. E il rapporto politico fra i due e la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein è consolidato. Ora, Conte guarda con sospetto alla Schlein, che è tanto vicina alle posizioni pentastellate da insidiare la sua leadership. Il risultato a sorpresa delle primarie Pd, del resto, viene attribuito in gran parte agli attivisti 5 Stelle che hanno votato per la Schlein.
La segretaria non ha migliorato negli ultimi mesi il suo rapporto con De Luca, che anzi, nonostante le trattative diplomatiche avviate dal figlio deputato Piero e dal commissario regionale Antonio Misiani con i vertici Pd, non ha perso occasione di attaccare e anche di insultare la dirigenza del partito. Ben diversi i toni adottati verso Conte, che in precedenza non aveva ottenuto più di qualche accenno sarcastico (in occasione di una visita dell’ex premier in Campania, De Luca aveva osservato: “Siamo una regione ospitale”). L’altro ieri, invece, De Luca ha pronunciato parole di elogio: “Conte ha rilanciato un “campo giusto” che unisca le forze progressiste? Io userei sempre termini molto più semplici, parlerei di alleanze politiche… Le dichiarazioni che ha fatto Conte, in ogni caso, mi sono sembrate sinceramente molto ragionevoli, molto equilibrate, molto serie, e mi pare che su questa base si possa ragionare per costruire un’alleanza credibile per governare l’Italia”
Fico e Manfredi sarebbero le scelte della Schlein per guidare rispettivamente il Comune di Napoli e la Regione e certamente questo non può andare bene al governatore, che punta a evitare l’accerchiamento.
Un’intenzione che si sposa con l’obiettivo di Conte di diventare il leader della coalizione, scalzando la Schlein che già ha scarsi appoggi nel Pd. La trappola per Elly sono le Europee: se si candiderà capolista in tutte le circoscrizioni, raccogliendo la sfida di Giorgia Meloni che ha deciso di fare altrettanto, rischia addirittura di arrivare seconda nella circoscrizione Sud, alle spalle del sindaco di Bari Antonio Decaro (sostenuto anche da diversi esponenti campani del Pd). E in ogni caso dovrebbe ottenere un risultato di rilievo per non sentire traballare la sua poltrona.
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