De Luca-Schlein, pace sull’isola. Il governatore: “Ti sosterremo”

Il presidente abbassa i toni e dopo anni torna a parlare da uomo del Pd

Autonomia, De Luca respinge l'invito: Schlein sempre più isolata
Autonomia, De Luca respinge l'invito: Schlein sempre più isolata

NAPOLI – Si definisce in ‘fase zen’, il governatore Vincenzo De Luca quando sale sul palco della Festa dell’Unità a Procida. E’ il giorno del cambio di registro per lui e per il Pd targato Elly Schlein. Il presidente della Regione sotterra l’ascia di guerra, abbandona il ‘nonostante il Pd’ e parla alla prima persona plurale, dà del tu alla segretaria che voleva cacciare i ‘cacicchi’ da partito e che ha abbandonato le intenzioni bellicose, e le offre “sostegno incondizionato”. A Procida è il giorno della pace tra De Luca e il Pd nazionale che lo ha osteggiato, più o meno apertamente, per anni. E la pace arriva quando alle Regionali, alle quali l’ex sindaco di Salerno vuole candidarsi per un terzo mandato, non manca più moltissimo. A Procida ciò che spiccano sono i gesti, le piccole cose, che segnano un cambiamento di rapporti nel Pd. Schlein arriva proprio mentre sul palco c’è De Luca. Che attacca il governo di Giorgia Meloni a testa bassa. E usa il ‘noi’ quando parla del Pd. “Noi, come Partito democratico, forse non abbiamo capito bene quanto sta avvenendo sulla gestione delle risorse in Italia. Stiamo assistendo alla centralizzazione burocratica più forte, più vasta e violenta mai vista in questo Paese. E’ tutto concentrato in una stanza: Zes, Pnrr, fondo di perequazione infrastrutturale e tanto altro, tutto in una stanza. Fitto commissario? Chiederò alla segretaria Schlein di chiedere al governo cosa andrà a fare Fitto in Europa? Dobbiamo sapere due cose: va a rappresentare l’Italia o un partito? Va a rappresentare le politiche di coesione oppure va a proseguire una centralizzazione finanziaria che hanno fatto insieme Meloni e von der Leyen”. In platea compare Schlein. De Luca: “Salutiamo la segretaria che sta arrivando”. Poi elenca quelli che ritiene i risultati eccellenti della sua gestione, parla per quasi 40 minuti. Non si risparmia una stoccata, ma la accompagna con una carezza. “Quello che abbiamo fatto in Regione non è stato molto al centro dell’attenzione neanche del Pd, in questi anni. Eravate un po’ di stratti. Non tu (rivolgendosi a Schlein ndr), che sei qui da poco. Sei giovane, beata te”. La definisce “cara segretaria”. Come si cambia. E poi la dichiarazione-manifesto: “Dobbiamo combattere. Saremo capaci di aggregare una coalizione progressista, solo se come Partito democratico saremo forti. Dobbiamo creare un partito in cui ci sia una libertà di pensiero, dove i giovani si iscrivano a un partito e non a una tribù. E’ un compito che è nelle tue mani, segretaria, e se andrai in questa direzione ti sosterremo in modo incondizionato”. Prima del governatore aveva preso la parola il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che sembra aver ormai abbandonato le velleità di prendere il posto di De Luca. Breve, il suo intervento. Ha parlato di speranza, di lotta alla povertà, di necessità di stare insieme. Qualche timido applauso. A chiudere la festa procidana, poi, l’intervento della segretaria nazionale Schlein. “Non hanno il coraggio di ammettere quello che fanno sulla sanità, la curva del Pil sta scendendo, come prima della pandemia. Dobbiamo fare la nostra battaglia nel nome di chi come Tina Anselmi ha voluto una sanità universalistica e pubblica”. Ha parlato di lavoro, di Costituzione, delle battaglie per le donne, tenendo sempre nel mirino le attività del governo nazionale. Ha ribadito la battaglia sull’autonomia differenziata. Ha parlato di battaglia, di lotta. Come ha fatto De Luca. La lotta ai cacicchi per Elly Schlein è un lontano ricordo.

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