De Magistris scrive a Macron: “Onorato di poterla accogliere a Napoli”

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha inviato oggi una lettera al presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron, rivolgendogli “a nome della Città di Napoli, la profonda gratitudine per le belle e affettuose parole che ha inteso esprimere, verso la nostra Città".

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

NAPOLI – Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha inviato oggi una lettera al presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron, rivolgendogli “a nome della Città di Napoli, la profonda gratitudine per le belle e affettuose parole che ha inteso esprimere, verso la nostra Città”. De Magistris scrive: “Sarei particolarmente onorato di poterla accogliere a Napoli, qualora i Suoi gravosi impegni glielo consentissero. Potrebbe rivedere una Città che è, sempre, una sorpresa e che è – come Lei ben sa – particolarmente viva e ricca di umanità”. E ancora: “Ho molto apprezzato il suo riconoscimento di napoli quale grande capitale europea, così definita – insieme a Parigi – da Stendhal e da molti viaggiatori che, non solo nei secoli scorsi, sono rimasti colpiti dal suo enorme patrimonio artistico, culturale ed ambientale che è conosciuto in tutto il Mondo”.

Le parole

“Con Parigi, con la Francia esistono antichi rapporti ed amichevoli relazioni che si sono consolidate, nel tempo, attraverso ideali e principi comuni. La Francia, Parigi hanno rappresentato, sempre, il Paese e la Capitale della libertà e dei diritti, così come Napoli, Medaglia d’Oro per le Quattro Giornate costituisce la Città della Pace e dell’accoglienza, la cerniera dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo”. Nella lettera ufficiale, che il primo cittadino ha affidato per l’inoltro al Console generale di Francia a Napoli Laurent Burin des Roziers, si legge infine: “Il suo riferimento, signor presidente al nostro grande drammaturgo, Eduardo De Filippo, mi ha, poi, molto colpito perchè sottende una Sua profonda conoscenza della nobile tradizione del teatro napoletano che, nel caso di Eduardo, diventa teatro universale, patrimonio dell’intera umanità”.

LaPresse

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