De Micco-De Martino, asse ancora più forte

L’unione resiste anche dopo la cattura dei capi degli XX, sono i Bodo ad occuparsi dei carcerati dei sodali

NAPOLI – In questi mesi il rapporto tra i De Micco e i De Martino non è stato sempre lineare, nel senso che le due famiglie hanno rischiato la scissione. Alla fine, però, hanno deciso di continuare l’asse. Anzi, si è rafforzato. Chi riteneva che dopo la cattura dei capi degli XX, il legame potesse sciogliersi, si è dovuto ricredere. A dimostrazione di ciò il rapimento del fratello di Francesco Audino, elemento di spicco dei De Luca Bossa, cosca rivale, dopo che il 44enne aveva partecipato al pestaggio di Salvatore De Martino, figlio del boss Francesco, avvenuto nel luglio scorso nel carcere di Terni. Il fratello di Audino venne prelevato con la forza a fine agosto. Avrebbe dovuto comunicare al familiare che a Ponticelli comandano i De Micco e i De Martino e che i figli del boss Francesco De Martino godono della protezione del clan. Per il rapimento del fratello di Francesco Audino sono stati arrestati dai carabinieri Alessio La Volla e Romualdo Amitrano. Sono sfuggiti al blitz Giuseppe Parrella e Fabio Riccardi. I militari dell’Arma sono sulle loro tracce, perché ritenuti responsabili a vario titolo dell’azione contro Francesco Audino, accusato di aver picchiato Salvatore De Martino in carcere insieme con Emmanuel De Luca Bossa e Luigi Austero, altri due elementi di spicco del gruppo del Lotto 0, che nonostante la cattura di capi e gregari è ancora in piedi. E’ proprio il rischio che i De Luca Bossa possano insediarsi di nuovo nel quartiere a spingere i De Micco e i De Martino a continuare l’asse che dura da anni. Al momento gli affari criminali a Ponticelli sono tutti nelle mani dei Bodo e degli XX. Però il gruppo del Lotto intende rialzare la testa come dimostra il raid avvenuto nel penitenziario di Terni ai danni di Salvatore De Martino. Ci sono da segnalare, inoltre, le difficoltà della paranza dell’isolato 107 dopo la cattura di Salvatore Montefusco, che considerato era a capo del gruppo criminale.

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