ROMA – Decreto Intercettazioni, la fiducia passa dall’aula del Senato. È in corso nell’aula del Senato la chiama sulla fiducia posta dal Governo al decreto Intercettazioni.
“Questo decreto legge sulle intercettazioni è il coronavirus della giustizia. Questa maggioranza attraverso un utilizzo indiscriminato del trojan ha deciso di cambiare quelli che sono i diritti fondamentali delle persone. Ma non tanto per gli assassini, i terroristi e i delinquenti, ma per le persone comuni, che magari per una semplice delazione, per un’ipotesi, per un sospetto di reato amministrativo, si troverebbero e si troveranno la loro vita sbattuta in prima pagina. Pd e M5S stanno mettendo in piedi una gogna moderna. Sono cambiati gli strumenti, ma la gogna rimane. Con questo provvedimento i cittadini si troveranno così gettati in una sorta di grande fratello senza diritti e tutele per la loro privacy. E quello che è certo è che l’unica fiducia di cui potrà contare questo governo è quella ottenuta nei Palazzi, perchè i cittadini ormai hanno ormai ampiamente dimostrato che non hanno più intenzione di concedergliela”. Lo ha detto la senatrice di Fratelli d’Italia, Daniela Santanchè.
“Con questo provvedimento è come essere in uno Stato di polizia. Anzi è peggio: è come stare in carcere da liberi, e con meno tutele alla propria privacy dei detenuti vero”. Così il vicepresidente dei senatori di Forza Italia, Lucio Malan, nel corso della sua dichiarazione di voto sul dl intercettazioni a palazzo Madama.
“Ogni anno mille innocenti vanno in carcere e i risarcimenti costano milioni agli italiani. Ma la vostra priorità, e quella del ministro Bonafede, è togliere ogni limite alla durata dei processi e moltiplicare le ingiuste detenzioni attraverso la trasformazione dei telefonini degli italiani in spie che entrano nelle case, nelle camere da letto, violando qualsiasi privacy e intimità”, ha aggiunto il parlamentare azzurro.
(LaPresse)