ROMA – Rinviato il Decreto Rilancio dopo una lunga e tortuosa trattativa nella notte. Il preconsiglio dei ministri, che dovrebbe portare all’accordo sul testo definitivo da 55 miliardi si è inceppato sulla regolarizzazione di migranti, colf e badanti. E’ l’ennesimo papocchio del governo con la proposta di un testo quantomai farraginoso, composto da 444 pagine e ben 258 articoli.
Lo scontro
In queste ore è in atto un vero e proprio scontro tra il M5S e Italia Viva di Matteo Renzi sul nodo immigrazione, ovvero sulla sanatoria che dovrà portare alla regolarizzazione di circa 600 mila lavoratori extracomunitari. A tal proposito è intervenuto anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri per far sì che tutti i punti cardine della questione siano stati sciolti, compresa, appunto, la stessa sanatoria che potrà essere rigettata solo qualora “il datore di lavoro che deve regolarizzare il dipendente sia stato condannato negli ultimi 5 anni per reati come favoreggiamento di immigrazione, sfruttamento della prostituzione o caporalato”. E Gualtieri ha poi aggiunto che “nel decreto ci sarà l’eliminazione dell’Irap per le imprese con un fatturato fino a 250 milioni di euro che hanno registrato un forte calo del fatturato a causa dell’emergenza sanitaria”. E “nella maggioranza non tutti apprezzerebbero la misura”.
Altro nodo da sciogliere riguarda il Reddito di emergenza con “un miliardo di euro destinato alle famiglie più deboli economicamente”. Presente nel Decreto la cancellazione della prima rata Imu, che si sarebbe dovuta versare nel prossimo mese di giugno su alberghi e pensioni, così come per gli stabilimenti balneari.
La scuola
Previsti nel Decreto Rilancio 1,5 miliardi di euro per la scuola oltre alla stabilizzazione per il prossimo mese di settembre di 16 mila insegnanti. Intanto è stata eliminata dal testo la norma che imponeva “ai produttori di indicare il prezzo massimo di vendita consigliato delle mascherine”.