Def, maggioranza si impegna a non aumentare Iva. Tria: “Troveremo le risorse”

in foto Giovanni Tria

ROMA – Via libera al Def, ma resta l’enorme incognita dell’Iva. Il possibile aumento dell’imposta sul valore aggiunto continua ad infiammare il dibattito politico perché il Governo -fino a contrordine- potrebbe alzare le aliquote ed incassare 23 miliardi nel 2020 e 29 miliardi nel 2021.

E’ vero che M5S e Lega, nella risoluzione di maggioranza che dà luce verde al Documento di economia e finanza, mettono avanti le mani, impegnando l’esecutivo ad “adottare misure per il disinnesco delle clausole di salvaguardia fiscali” per il solo anno prossimo.

Ma non è per nulla chiaro come si bloccherà l’aumento. La risoluzione di maggioranza, approvata da 272 deputati alla Camera e 161 sì al Senato, si limita “a non prevedere misure di incremento della tassazione sui patrimoni”. Insomma, si mette nero su bianco che non ci dovranno essere patrimoniali. E’ quindi molto probabile che si useranno le forbici sulla spesa pubblica, visto che a livello fiscale si vuole portare avanti la battaglia per la flat tax, “alleviando l’imposizione a carico dei ceti medi”, sottolinea la risoluzione targata Lega e Movimento 5 Stelle.

Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, assicura tanto a Montecitorio quanto a Palazzo Madama che le risorse verranno trovate, e le clausole disinnescate. Per pignoleria, Tria sottolinea che non si tratta di clausole ma di una legge vigente, e che dovrà essere modificata. Anzi, verrà cambiata “se si prende la decisione politica di evitare l’aumento dell’Iva – sottolinea l’economista di Tor Vergata -. Questo problema verrà affrontato quando si disegnerà la legge di bilancio 2020, assieme alla riforma fiscale”.

Gli scatti dell’Iva da evitare, d’altra parte, non sono una novità del governo giallo-verde: sono stati neutralizzati già in passato, anche dagli esecutivi targati Pd. Nel 2018, ricorda Tria, sono stati bloccati aumenti per 12,5 miliardi. “Per l’anno prossimo non sarà altrettanto facile”, ammette il ministro. Poi, con uno scatto polemico verso i deputati che gli ricordavano che gli interessi sul debito ci costano caro, dice: “Con una battuta direi che stare all’opposizione risveglia: quando erano loro al governo non si erano accorti di questa cifra, e lo dico nel pieno rispetto, perché non è facile ridurre il debito con un basso tasso di crescita basso”.

Forza Italia e Pd, continuano a sfidare il ministro

Giorgio Mulé di Forza Italia parla di uno “Spiderman Tria”, bravo ad arrampicarsi sugli specchi. Il dem Pier Carlo Padoan ritiene che “il quadro rassicurante del Def” sia “incompabile con la somma di interventi prospettati dai membri del Governo”. Che fare, quindi? “Il Governo semplicemente non lo sa, e quindi non fa – sentenzia l’ex ministro dell’Economia – ci si limita alla linea di galleggiamento”.
(LaPresse)

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