MILANO (AWE/LaPresse) – “Sono ministro di un governo, e come tale sono un politico. Non ho mai minacciato le dimissioni. Il deficit al 2,4% è frutto di una negoziazione politica, e assicuro che c’è stata una mediazione e non da poco”. Così il ministro dell’Economia Giovanni Tria in una intervista al Sole 24 Ore. “Il mio auspicio – dice Tria – è che l’allarme rientri ora che spiegheremo la manovra che stiamo preparando, e gli strumenti che mette in campo per l’obiettivo centrale della crescita”.
Il pareggio di bilancio resta un obiettivo del governo
“Concordo pienamente con il presidente della Repubblica – spiega Tria -. Del resto abbiamo come governo un confronto continuo con il Quirinale. L’equilibrio e il pareggio di bilancio rimane un nostro obiettivo fondamentale, anche se il percorso per raggiungerlo viene allungato nel tempo per dare spazio all’esigenza fondamentale di rilanciare la crescita. E resta il fatto che se le condizioni lo permetteranno si cercherà di riavviare il processo prima della fine del triennio. Il punto in discussione, infatti, è nelle modalità di garantire questo percorso all’interno dei vari contesti economici”.
Sostenibilità del debito, l’ottimismo del ministro Tria
Quanto ai prossimi giorni, “il mio auspicio è che spiegando la manovra che stiamo preparando, e gli strumenti che mette in campo per l’obiettivo centrale della crescita, l’allarme rientri – afferma il ministro dell’Economia. – A preoccupare i mercati nel medio termine è la sostenibilità del debito: e noi vogliamo porre le basi per una sua discesa effettiva dal 2019, come presupposto per un’accelerazione della curva verso il basso dopo il primo triennio”.