E’ morta a 23 anni, dentro casa del suo vicino. Cercando disperatamente di urlare, di difendersi dall’aggressione che le è costata la vita. A trovare il corpo di Rosa Alfieri, intorno alle 18 di ieri, sono stati i suoi familiari, accorsi dopo aver sentito, dal piano di sopra, il primo dello stabile di via Risorgimento 1 a Grumo Nevano, la voce della ragazza e non averla vista rincasare. Sul posto si sono precipitati i carabinieri della Compagnia di Giugliano che hanno effettuato i rilievi, raccolto elementi utili alle indagini e, soprattutto, si sono messi sulle tracce del proprietario dell’appartamento. Sul corpo di Rosa, trovato nella camera da letto, nessun segno di ferite d’arma da taglio o da fuoco. L’ipotesi più probabile è quella dello strangolamento. I carabinieri, chiaramente, non escludono alcuna pista. Le indagini vanno avanti a 360 gradi. Ma la priorità è fin da subito stata data alla localizzazione di Elpidio D’Ambra, 31 anni, che vive, a quanto emerso nelle prime ricostruzioni, in quell’appartamento da poche settimane, e le cui foto hanno rapidamente fatto il giro del web. Circolata, poi smentita dalle forze dell’ordine, la notizia del suo arresto alla stazione di Frattamaggiore. E’ caccia all’uomo, di fatto. Per provare a capire cosa sia successo negli ultimi minuti della vita di Rosa. Una folla si è radunata davanti allo stabile. Incontenibile il dolore del padre, con accanto il fidanzato della ragazza che lavora in una tabaccheria poco distante in cui anche Rosa dava una mano. Sconcertati gli abitanti della zona. Senza fiato per una tragedia incomprensibile. “Era riservata, bella, una ragazza assolutamente tranquilla”, dicono alcuni che la conoscevano. Totalmente increduli. E poi le lacrime, le urla di disperazione di amici e familiari quando per il corpo della 23enne è cominciato il trasporto verso l’istituto di Medicina legale dell’ospedale di Giugliano per gli accertamenti medico-legali. Sarà effettuata, è praticamente certo, un’autopsia per definire e cristallizzare le cause della morte, con lo strangolamento che resta, al momento, l’ipotesi considerata più probabile. Da verificare, in questa sede, anche un eventuale tentativo di violenza sessuale connesso all’omicidio. La vicenda è ancora avvolta dal mistero. Come ci è finita la 23enne in quell’appartamento? Potrebbe essere stata attirata in trappola. O trascinata con la forza. E poi quelle urla, percepite anche dai vicini. Erano di paura? Di dolore? Ma, soprattutto, perché Rosa è morta? Interrogativi ai quali nelle prossime ore le indagini potranno dare risposte decisive, specie se verrà rapidamente rintracciato il sospettato, irreperibile dai momenti immediatamente successivi al dramma. C’è chi sussurra di averlo visto scappare a piedi. Le telecamere di videosorveglianza, presenti nella zona, potranno fornire informazioni utili agli investigatori. Ma le informazioni circolate sono tante, le certezze poche, pochissime. Ed è necessario mantenere tutta la prudenza del caso, prima che la dinamica dell’omicidio venga ricostruita nel dettaglio. In attesa che sia fatta giustizia.
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