CASERTA – Il decreto del ministro della Difesa Guido Crosetto che esclude l’uso comune civile-militare dell’aeroporto di Grazzanise suscita allarme e delusione fra chi sperava in uno sbocco per lo sviluppo della Campania e per decongestionare Capodichino. Ieri, su queste pagine, il deputato di FdI Gimmi Cangiano e il sindaco di Grazzanise Enrico Petrella hanno notato che l’atto è modificabile e che nulla è compromesso, ma sta di fatto che in questo momento il couso non è realizzabile e che quindi una soluzione a breve termine per il traffico aereo e per rilanciare la zona non c’è.
Il deputato del Pd Stefano Graziano ha a suo tempo presentato un emendamento alla Finanziaria, poi ritenuto inammissibile, per stanziare fondi per l’uso civile dell’aeroporto: “Ora si è capito – dichiara – il motivo per cui hanno reso inammissibile il mio emendamento: perché il centrodestra non voleva votarlo”. Secondo l’esponente dem, “i parlamentari del territorio del centrodestra hanno fatto una pessima figura dopo che avevano presentato anche un ordine del giorno”. Nei giorni scorsi il sindaco di Cancello Arnone Raffaele Ambrosca ha proposto, tenendo contro dell’avversione dell’Aeronautica militare al couso, di cercare finanziamenti per costruire ex novo un aeroporto civile, ma questa idea non convince Graziano: “E’ difficilmente realizzabile per i costi: se non vogliono fare il dual use di quello che c’è, figuriamoci un altro aeroporto. Ma se proprio dobbiamo lavorare su un altro scalo, allora allarghiamo quello di Capua”.
Nell’Atto di indirizzo relativo agli aeroporti militari a doppio uso militare-civile” firmato da Crosetto, Grazzanise figura come “aeroporto militare destinato al ruolo di Main Operating Base ad uso pieno ed esclusivo militare su cui sono svolte le attività fondamentali dell’Aeronautica militare”. Queste strutture “non possono essere riallocate pena il decadimento operativo della funzione assolta”. L’atterraggio e il decollo (ma solo occasionale) di traffico civile può essere autorizzato dal Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare previa verifica da parte di Enac della sussistenza dei requisiti previsti per l’aviazione civile. E questo è quel che accade, ad esempio, per la squadra di calcio del Napoli di ritorno dalle trasferte.
Al momento, quindi, l’uso civile di Grazzanise non è nell’agenda del governo e verosimilmente servirà a poco la nota inviata qualche giorno fa dal presidente della Regione al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, per chiedere l’attivazione di un tavolo tecnico congiunto, finalizzato alla valutazione dell’inserimento dell’aeroporto di Grazzanise, “attualmente utilizzato esclusivamente per il traffico aeroportuale militare, quale aeroporto cargo nel Piano Nazionale degli Aeroporti che redige Enac, e che rappresenta un capitolo del più ampio Piano generale dei Trasporti e della Logistica di competenza governativa”. Secondo il governatore, “l’aeroporto di Grazzanise autorizzato al traffico civile dal 2004, potrebbe infatti rappresentare, se dedicato al traffico di merci, il giusto completamento del sistema aeroportuale campano”.
Così come rischia di diventare carta straccia lo studio di fattibilità affidato dalla Regione alla società Acamir e da essa all’università Federico II e consegnato nei mesi scorsi.