ROMA (LaPresse) – Una consulenza è stata disposta dalla procura di Roma. Per stabilire quali tra gli indagati per la morte di Desirée Mariottini abbiano avuto contatti fisici con la sedicenne morta a Roma il 19 ottobre scorso.
Gli accertamenti da effettuare
I consulenti avranno il compito di accertare, attraverso tracce biologiche e impronte digitali riscontrate sugli abiti della giovane e altri oggetti repertati dalla polizia scientifica. E chi abbia avuto contatti con lei il pomeriggio e la sera del 18 ottobre, nello stabile abbandonato di San Lorenzo. Dove la vittima venne trovata morta all’alba del 19.
Il risultato degli accertamenti irripetibili, che saranno eseguiti alla presenza dei legali di indagati e parti civili, arriverà tra 60 giorni.
Caso Desirée, 5 indagati
Sono cinque le persone indagate nel fascicolo sulla morte della ragazza originaria di Cisterna di Latina. Ai quattro stranieri arrestati dopo il decesso (tre a Roma e uno a Foggia), si aggiunge il 36enne romano. Finito in cella per aver ceduto sostanze al gruppo.
Secondo la ricostruzione della procura, quando morì , la ragazza frequentava lo stabile abbandonato in Via dei Lucani, nel quartiere San Lorenzo, da quasi due settimane: lì si procurava la droga e la consumava.
La ricostruzione di quella tragica notte
Andava e veniva da quel posto, dove la notte tra il 18 e il 19 ottobre è deceduta dopo aver assunto un mix di droghe e psicofarmaci.
Quando si è sentita male, nessuno ha chiamato il 118 e la giovane, ridotta all’incoscienza, è stata violentata. Desirée non si è opposta in alcun modo: non poteva farlo perché non era in sé, non si reggeva in piedi mentre gli aggressori, senza nessuna pietà le erano addosso. Chi ha abusato di lei, subito dopo l’ha abbandonata sola, a terra, tremante, si è allontanato e l’ha lasciata morire.
di Alessandra Lemme