Desirée, il riesame conferma l’accusa di omicidio per il terzo arrestato

Quando si è sentita male, nessuno ha chiamato il 118 e la giovane, ridotta all'incoscienza, è stata violentata

ROMA (LaPresse) – Il tribunale del riesame conferma l’accusa di omicidio per Mamadou Gara, il terzo straniero fermato a Roma per la morte di Desirée Mariottini.

Gli ultimi aggiornamenti sul caso Desirée

Martedì i giudici avevano annullato l’accusa di omicidio per gli altri due stranieri arrestati nella capitale, Alinno Chima e Brian Minteh. Sono cadute per Mamadou Gara le aggravanti dei ‘futili motivi’ nella violenza sessuale e della ‘cessione di sostanza stupefacente da tre o più persone’.

La ricostruzione della procura

Secondo la ricostruzione della procura, quando morì, la ragazza frequentava lo stabile abbandonato in Via dei Lucani, nel quartiere San Lorenzo, da quasi due settimane: lì si procurava la droga e la consumava. Andava e veniva da quel posto, dove la notte del 19 ottobre è deceduta dopo aver assunto un mix di droghe e psicofarmaci.

Abuso e omissione di soccorso

Quando si è sentita male, nessuno ha chiamato il 118 e la giovane, ridotta all’incoscienza, è stata violentata. Desirée non si è opposta in alcun modo: non poteva farlo perché non era in sé, non si reggeva in piedi mentre gli aggressori, senza nessuna pietà le erano addosso. Dopo gli abusi l’hanno abbandonata a terra, tremante, si sono allontanati e l’hanno lasciata morire.

 

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