MILANO – Dopo il Canada e la Nuova Zelanda, adesso anche in Argentina alcune radio hanno smesso di trasmettere le canzoni di Michael Jackson. A quasi dieci anni dalla morte del ‘Re del Pop’, l’immagine dell’artista statunitense non è più la stessa. Il rischio, però, di disperdere il patrimonio musicale lasciato in eredità da uno dei più grandi artisti di sempre, il più grande per molti, non esiste. Anzi, in alcune parti del mondo gli album di Michael Jackson sono tornati in classifica, sfruttando il clamore degli ultimi giorni.
Il docufilm di Reed
Il tutto è dovuto alla realizzazione di un documentario, ‘Leaving Neverland’, che ha riacceso i riflettori sulle accuse di pedofilia nei confronti di MJ. Da ricordare che in vita, l’artista è stato processato due volte per abusi sessuali su minori. Nel primo caso trovò l’accordo economico con la controparte. Nel secondo, invece, venne ritenuto innocente. C’è da dire, inoltre, che nonostante anni di indagini, l’Fbi non ha mai dichiarato di essere entrata in possesso di elementi utili per incriminare Michael Jackson. Nonostante ciò, le ombre sull’integrità del ‘Re del Pop’ non si sono mai dileguate. E chissà se possa mai succedere, soprattutto dopo la divulgazione del docufilm girato dal regista britannico Dan Reed. Composto da due puntate, negli Usa è stato trasmesso da Hbo a inizio marzo.
In Italia è passato quasi sotto silenzio
In Italia, invece, è stato il Nove ad acquistare i diritti di ‘Leaving Neverland’ e a mandarlo in onda martedì e mercoledì. Il docufilm è stato visto da 400mila spettatori di media, ma è passato quasi sotto silenzio. Nel mondo, soprattutto negli Usa, non si fa altro che parlare delle accuse mosse da Wade Robson e James Safechuck. D’altra parte negli States, ‘Leaving Neverland’ è stato il terzo documentario più visto degli ultimi dieci anni. I due uomini, che da ragazzi testimoniarono a favore di MJ nei processi per abusi sessuali nei confronti del ‘Re del Pop’, hanno cambiato versione e raccontato dettagli raccapriccianti. Ma la certezza che i due abbiano detto la verità non c’è. In passato raccontarono in aula il contrario. Non è un dettaglio da poco.
Le conseguenze e una certezza: le nubi non spariranno mai
Anzi, proprio per questo i dubbi non andranno mai via. Nelle ultime settimane sono stati assestati colpi devastanti alla memoria di Michael Jackson. Marchi importanti come ‘I Simpson’ e ‘Luois Vitton’, tanto per fare un esempio, hanno fatto intendere di non voler più legare i loro nomi a quello di MJ. In Germania, invece, la mostra sulla vita del ‘Re del Pop’ è stata confermata. Stesso discorso per l’inserimento di Michael Jackson nel museo del Rock & Roll Hall of Fame. E’ la prova che la musica di MJ non morirà mai, ma la sua immagine non è più la stessa.