ROMA – Reddito di cittadinanza e flat-tax si faranno, parola di Di Maio. Entrambe le misure saranno previste nella prossima legge di Bilancio. Il vicepremier lo ha ribadito questa mattina, a margine dell’inaugurazione della nuova scuola Don Petruio a Fabriano. Si tratta della prima scuola finanziata e ricostruita dallo Stato nelle aree del Centro Italia dopo i terremoti del 2016 e 2017. Solo poche ore prima anche il ministro dell’Interno Salvini aveva confermato l’intenzione di portare a termine entrambi i cavalli di battaglia di Lega e Cinque Stelle.
Di Maio: “Abbiamo in mente un progetto ambizioso”
Come realizzare sia la flat-tax che il reddito di cittadinanza? E quando? Con quali coperture? “Noi – ha spiegato Di Maio – abbiamo in mente un progetto ambizioso di legge di Bilancio. Ieri abbiamo avuto un primo incontro con il presidente Conte e con il ministro Tria. Non c’è bisogno di nessuno strappo con l’Unione Europea, ma di un dialogo incisivo e sincero per riuscire ottenere delle cose”. Cosa? “Noi abbiamo due grandi problemi ed emergenze in Italia: il livello di tassazione sulle imprese, e per questo va fatta la flat-tax, e il livello di povertà. Cinque milioni di persone vivono in povertà assoluta”.
“Il reddito di cittadinanza è un’emergenza”
“Il reddito di cittadinanza – ha detto Di Maio – è un’urgenza che dobbiamo assolutamente realizzare. Perché realizzarlo significa sia combattere la povertà, sia dare nuovi posti di lavoro, sia rilanciare i consumi per le piccole e medie imprese italiane. Il nostro obiettivo è di realizzare entrambe le misure, insieme. E lo faremo nella legge di bilancio. Porteremo avanti tutte le politiche di dialogo con l’Unione Europea e tutte le politiche di spending review e di riorganizzazione della spesa pubblica. Perché per noi la priorità è questa, per altri la priorità era un aereo di Stato in cui fare anche la doccia presidenziale. E sono contento che ieri il ministro della Difesa abbia messo la parola fine all’Air Force Renzi, che vi posso assicurare non è soltanto un spreco economico, ma è il simbolo di anni in cui il narcisismo della politica ha portato a sprecare soltanto soldi”.