Manovra, il governo si compatta. Di Maio: “E’ un atto di coraggio, non torniamo indietro”. Salvini: “A Bruxelles capiranno che è tanta roba”

I due vicepremier difendono le loro scelte in un'altra mattinata difficile sui mercati finanziari.

Salvini e Di Maio

ROMA – Manovra, non si torna indietro. Luigi Di Maio e Matteo Salvini prendono di petto la questione in un’altra mattinata difficile. Lo spread ha sfondato nuovamente quota 300. Poco male. I due ministri e vicepremier tirano dritto per la loro strada, quella disegnata anche a ‘parole’, da quando sono saliti al governo.

“Questa manovra è un atto di coraggio che l’Italia aspettava da anni, non torniamo indietro perché lo dicono Bankitalia, l’Ufficio parlamentare di bilancio o perché lo sprea sale”. Così Luigi Di Maio, questa mattina, sulla nota di aggiornamento al Def varata qualche settimana fa. “Io posso accettare che mi si venga a dire che le stime siano troppe ottimistiche – ha continuato il leader del Movimento 5 Stelle – Ma se qualcuno mi dice che la Fornero non va toccata, che quota 100 per le pensioni va eliminata, che il reddito di cittadinanza non va inserito, questi sono atti politici”. Il ministro dello Sviluppo economico parla chiaro: “Gli sprechi, i soldi alle lobby, queste sono cose che facevano quelli di prima, quelli che stavano attenti per così dire solo ai numeri. Perciò noi non arretreremo. Perché se diventeremo come quelli di prima, allora autorizzerò gli italiani a mandarci a casa”.

Sulla stessa linea anche l’altro vicepremier, Matteo Salvini. “Non facciamoci prendere dal panico, non ce n’è bisogno – ha affermato il leghista – Lo spread dipende da persone che nelle multinazionali e negli istituti finanziari importanti decidono con un click se comprare o vendere. Ci sono pochi, grandi personaggi che sperano che l’Italia salti. Ma l’Italia non salta, il governo va avanti e non torniamo indietro”. Sulla reazione che Bruxelles potrebbe avere se la manovra passasse, il ministro dell’Interno ha risposto: “Penso che la debbano leggere perché non gliel’abbiamo ancora mandata, non possono giudicare da qualche titolo che leggono sui giornali. Questa manovra è tanta roba. Appena arriverà a Bruxelles, immagino che la leggeranno. Secondo me, non potranno che prenderne atto perché troveranno interventi su investimenti, lavoro e crescita”.

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