Universiadi – Di Martino, brivido napoletano: l’intervista al tiratore partenopeo

Dario Di Martino

NAPOLI – L’emozione di giocare in casa fa brutti scherzi, specie in sport dove la concentrazione è tutto. Dario Di Martino, nato nel giorno di San Gennaro di 24 anni fa, ha vissuto intensamente il percorso che lo ha portato al quinto posto nella finale del tiro da 10 metri nella gara vinta dal coreano Daehun Park, che ha raggiunto il punteggio di 243,8, davanti al cinese Bowen Zhang (238,5) e all’iraniano Sajad Poorhosseini (216,6). A fine gara tanti cori e abbracci per Di Martino, che ha vissuto in maniera intensa il grande brivido di provare a centrare il bersaglio davanti al suo pubblico e ora sogna i cinque cerchi.

Soddisfatto o deluso da questa gara?

E’ stata difficile, sparare in casa non è mai facile. Sono partito bene e ho chiuso abbastanza bene conquistando la finale che era il mio obiettivo. Nell’atto conclusivo stavo facendo anche piuttosto bene, poi mi è partito quel 7 che ha rovinato tutto. Peccato. Lo sport è così, si vince e si perde e bisogna accettarlo sempre.

L’emozione di giocare in casa quindi ha avuto un ruolo molto importante in questa prova.

Pensavo fosse più facile. E’ stata, invece, molto complicato. Mi era già capitato di sparare in casa, in Italia, ma farlo a Napoli è un’esperienza molto particolare. C’erano i miei amici, i familiari che si sono fatti sentire eccome. E’ stato davvero bello, anche se stare concentrato non era facile.

A proposito di casa. Sfilare allo stadio San Paolo come avvenuto in occasione della cerimonia inaugurale è esperienza indimenticabile.

Sì, fantastica. Ero il primo sotto la curva A a saltare e incitare i tifosi. Davvero bellissimo.

Già che ci siamo, per quale squadra di calcio fai il tifo?

Per il Napoli, ovviamente. Ora ho capito cosa vuol dire per i giocatori esibirsi davanti al proprio pubblico in quello stadio. Non è affatto facile, ma è fantastico.

I prossimi appuntamenti della tua stagione?

Dopo la cerimonia di chiusura parto per il raduno con la nazionale, ci sono i campionati italiani a Bologna e poi saranno i tecnici a decidere chi andrà alla Coppa del Mondo, competizione fondamentale anche perché assegna i pass per le Olimpiadi. Speriamo bene.

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