Roma (LaPresse) – Il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà, Mauro Palma, ha inviato una lettera riassuntiva al Capo di Gabinetto del Ministro dell’Interno, Prefetto Matteo Piantedosi. Evidenziando la posizione espressa nei giorni scorsi dallo stesso Garante sulla permanenza forzata di alcune decine di migranti sulla Nave Diciotti.
E’ stato preso atto del fatto che tutte le persone sono da qualche giorno sbarcate. E possono ricevere l’assistenza e accoglienza dovute. Nonché le altrettanto dovute informazioni procedurali relative alla possibilità di richiedere asilo.
Il Garante nazionale continua nella propria azione di monitoraggio anche per quanto riguarda le fasi successive allo sbarco dei migranti dalla Nave. A questo fine, nella stessa lettera il Garante ha richiesto alcune informazioni riguardanti la sistemazione delle persone sbarcate. Raccomandando che si garantiscano le stesse salvaguardie previste dalla procedura di relocation europea, che include la richiesta del consenso degli interessati prima di eventuali trasferimenti in Paesi terzi.
Nel frattempo gli eritrei sono arrivati a Rocca di Papa
Tra i primi ad accogliere gli eritrei c’è stato Padre Aldo Bonaiuto della Comunità Papa Giovanni XXIII di don Benzi, che ha voluto chiarire di non aver guidato “alcun comitato”, ma di essere stato “l’intermediario per far accogliere gli immigrati nel centro di Rocca di Papa”. “All’arrivo – racconta don Aldo – ci sono stati momenti di grande commozione. Erano stremati e stanchissimi, ma sono stati accolti con un lungo applauso anche dagli altri ospiti del centro”. Per loro ora inizia davvero una nuova vita, ma la strana sosta di Rocca di Papa sarà difficile da dimenticare.