NAPOLI – Gli uomini della Squadra Mobile guidati dal capo Giovanni Leuci e dal vice questore Giuseppe Sasso hanno chiuso il cerchio attorno all’omicidio di Gennaro Ramondino. Ieri altri due arresti dopo il ritrovamento del cadavere del 20enne di Fuorigrotta, ucciso a Pianura. Il corpo del giovane venne ritrovato in uno stabile che doveva essere abbattuto. Infatti furono i vigili del fuoco ad allertare la polizia il 31 agosto scorso del ritrovamento del corpo senza vita di Gennaro Ramondino. La salma presentava segni di bruciatura. Infatti, chi ha ordinato la morte del 20enne, voleva anche che il cadavere venisse distrutto per evitare il riconoscimento.
Del reato di distruzione del cadavere sono stati accusati Paolo Equabile, 29enne, e Nunzio Rizzo, 30enne. I due sono stati arrestati dagli uomini della Squadra Mobile e sono ritenuti vicini al clan Santagata, proprio come Ramondino. Sembrerebbe infatti che il 20enne sia stato punito per dissidi riguardanti lo spaccio di stupefacenti. A quanto pare i Santagata, gruppo emergente tra le palazzine di edilizia popolare di Pianura, hanno deciso di punire con la morte i presunti sgarri di cui Gennaro Ramondino era stato accusato. Secondo quanto ricostruito dagli uomini della Squadra Mobile, Paolo Equabile e Nunzio Rizzo non sarebbero stato gli autori materiali dell’omicidio.
Di questo reato è stato accusato un minorenne P. I., già detenuto per altre cause. Nel corso dei mesi, inoltre, c’era stato anche l’arresto di Domenico Di Napoli, accusato di favoreggiamento, occultamento e distruzione di cadavere. Paolo Equabile e Nunzio Rizzo sarebbero stati presenti nel momento e nel luogo dell’omicidio e si sarebbero adoperati, nelle fasi immediatamente successive all’evento, per la rimozione del cadavere, il trasporto, tramite un’autovettura, in una zona isolata di campagna e la sua distruzione tramite incendio, affinché la vittima non potesse essere identificata.