Francoforte (Germania), 24 ott. (AWE/AFP) – Porsche SE, il principale azionista di Volkswagen, è stata condannata a pagare 47 milioni di euro di danni agli investitori danneggiati dallo scandalo dieselgate. La decisione è arrivata oggi dal tribunale di Stoccarda. Porsche SE, accusata di aver allertato troppo tardi il mercato della manipolazione dei motori diesel messa in atto per falsare i test sulle emissioni, “ha mancato nei suoi compiti di informazione”, ha detto la corte. Nelle motivazioni della sentenza, di oltre 130 pagine, i giudici di Stoccarda rilevano che una nota inviata nel maggio 2014 al ceo di Volkswagen, Martin Winterkorn, avrebbe dovuto portare a una comunicazione al mercato sui rischi finanziari derivanti dal caso dei motori truccati.
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I ricorrenti hanno chiesto un risarcimento totale di 164 milioni di euro attraverso due procedimenti separati, ma sottoposti a discussione congiunta, contro Porsche SE. La società potrà ora presentare ricorso. La decisione dei giudici tedeschi è solo il primo capitolo di una lunga serie di azioni legali da parte di azionisti che chiedono in tutto oltre 9 miliardi di euro di danni a Porsche SE e Volkswagen nei tribunali di Stoccarda e Brunswick. Lo scoppio dello scandalo a settembre 2015 ha comportato un crollo in Borsa di quasi il 40% per Volkswagen e del 30% per Porsche SE. In parallelo alle cause degli investitori, diversi pubblici ministeri tedeschi conducono indagini per frode, manipolazione del mercato e pubblicità ingannevole. Perciò Il governo tedesco a maggio ha aperto la strada a eventuali class action. Dunque un gruppo di associazioni di consumatori ne ha già annunciato l’avvio per l’inizio di novembre.