CASAL DI PRINCIPE – Il business dei funerali per il clan: i Casalesi hanno stabilito che il prezzo per le esequie non può essere inferiore ai 3mila euro per poter intascare la tangente. I tentativi di far nascere un’altra cordata di pompe funebri della cosca degli Autiero e dei Picca e l’imprenditore che si rifiutò di aderire e rese dichiarazioni facendo scoprire gli affari illeciti. C’è anche questo nell’inchiesta sui Casalesi che dopo gli arresti di due settimane fa ha visto la decisione di collaborare con la giustizia di Vincenzo D’Angelo, genero del capoclan Francesco Bidognetti. Un affare del clan Bidognetti che la cosca ha controllato per 40 anni. Da quando cioè Francesco Bidognetti mise in piedi il sistema illegale del controllo delle pompe funebri nell’agro aversano. Tremila euro il prezzo di ogni funerale fissato dalla cosca per poter intascare il pizzo. Il sistema subì una riorganizzazione nel 2006. Un sistema che rispettava l’accordo del 1982 tra Valentino Corvino (deceduto) e Francesco Bidognetti. Chi non aderiva al cartello delle imprese funebri dei Casalesi veniva minacciato anche perché poteva praticare prezzi più bassi, anche di 1500 euro. “Tu metti i prezzi bassi perché non paghi la camorra prima o poi qualcuno te la farà pagare”: così minacciò un esponente del clan l’imprenditore che non volle aderire e che rese alcune dichiarazioni in merito. Smorzato anche il tentativo di mettere in piedi due aziende ‘indipendenti’ dal clan delle famiglie Autiero e Picca. In particolare con quest’ultima famiglia si rischiarono forti frizioni. Era il 25 novembre di due anni fa quando fu scarcerato Aldo Picca. Vincenzo D’Angelo si recò presso l’azienda del fratello. “Comunque Cicciotto tiene una casa” disse al fratello dell’ex boss degli Schiavone di Teverola. I soldi dell’affare delle pompe funebri erano consegnati prima ad Anna Carrino e dopo la sua collaborazione a Katia Bidognetti, ex moglie e figlia di Francesco.
Diktat dei Bidognetti agli imprenditori: nessun funerale a meno di 3mila euro
Per 40 anni chi ha provato a ribellarsi ha ricevuto pesanti minacce