MILANO – Cascate di champagne e serate mozzafiato per Diletta Leotta: Milano è pronta a dare il bentornata alla ‘Regina delle notti milanesi’. Dopo la rottura con Matteo Mammì la bella siciliana sembra volersi dedicare a se stessa. Come dice la poesia: c’è qualcosa di nuovo nell’aria, anzi di antico… e così è per la conduttrice. Che invece di trovare nuovi orizzonti da esplorare torna alla vita scatenata della movida meneghina dove, tra champagne e feste, starebbe vivendo il suo ritrovato status di single.
Casa nuova vita nuova: tre bottiglie di champagne per la movida della Leotta
La Leotta ‘torna in campo’ ma il suo destino da single viene subito messo in pericolo. Tra i tavoli del locale c’è infatti un qualcuno che, non passando inosservata, decide di offrirgli tre costosissime bottiglie di champagne. Un vero e proprio Cavallo di Troia per entrare nelle grazie della rinnovata ‘Regina’. “Qualche sera fa Diletta ha fatto le ore piccole alla ‘Gintoneria da Davide’ noto locale della movida meneghina aperto fino all’alba – ha raccontato un ammiratore della Leotta – Si sussurra che abbia stappato ben 3 bottiglie magnum di pregiatissimo champagne. I soliti ben informati sostengono che a saldare il salatissimo conto sia stato un suo misterioso e anonimo ammiratore presente in sala. Di chi si tratta? Ah, saperlo…”.
Il ‘passaggio’ da Mammì alla Movida: le nozze saltate con il dirigente Sky
Sembrava l’amore della sua vita quello con Matteo Mammì. L’ex amministratore di Sky Tv era stato definito come il suo “gol al novantesimo minuto”. “Io e Matteo siamo felici, abbiamo un rapporto di grande complicità – l’ultima dichiarazione prima della rottura -. Mi piacerebbe diventare mamma con lui. Sicuramente avrò una famiglia numerosa. Forse non avrò quattro figli come mia mamma perché quattro figli non sono pochi”. Ora il matrimonio, però, è ben lontano. Nel futuro immediato della Leotta non ci sono pagliaccetti e scarpine, ma balli scatenati, champagne e amanti misteriosi. Un ritorno in pompa magna per la ‘regina delle notti milanesi’.
