Roma, 21 nov. (LaPresse) – “In queste settimane sono stati diffusi tantissimi articoli quotidiani nazionali e locali che contengono imprecisioni e falsità. Ciò circa la questione dei fanghi di depurazione, che ho personalmente trattato in Parlamento”. Spiega Alberto Zolezzi, deputato del MoVimento 5 Stelle in Commissione Ambiente. “Ci tengo a precisare che con il Decreto Genova recentemente approvato si è finalmente iniziato un percorso di trasparenza e sicurezza in merito alla gestione dei fanghi di depurazione. Non esisteva alcun obbligo di dosare idrocarburi, idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), Diossine, Pcb, Arsenico, Cromo sui fanghi prima di spanderli. Ora abbiamo imposto l’obbligo di dosarli e con precisi limiti”, prosegue Zolezzi. “Dal 1992 fino a oggi – continua Zolezzi – sono stati sparsi almeno fra i 5 e i 7 milioni di tonnellate di fanghi di depurazione ogni anno sui suoli italiani (156 milioni di tonnellate in tutto secondo dati Ispra).
dunque
Questo è avvenuto senza alcun controllo e senza alcun parametro da rispettare. Si sapeva che oltre agli idrocarburi vegetali (oli e grassi di cucina per esempio) una parte del lavaggio strade poteva finire nei depuratori (con possibile presenza di idrocarburi da combustibili e lubrificanti). Tuttavia i Governi precedenti hanno fatto finta di nulla, senza affrontare il problema”. “Come ho spiegato ampiamente, i comuni potranno liberamente regolamentare gli spandimenti in maniera più restrittiva rispetto alla legge nazionale. Proprio per questa ragione ho contribuito a scrivere un regolamento che impone la distanza di 300 metri dai centri abitati, il divieto di spandimento la domenica. Inoltre la necessità di un’analisi approfondita dei suoli prima e dopo la campagna di spandimento. L’economia circolare prevede studio e poche bugie. Sui fanghi ribadisco che non abbiamo innalzato alcun limite, anche perché non ne esisteva uno”, conclude il deputato.