ROMA – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto Sicurezza e dato il via libera alla conversione in legge del provvedimento. L’annuncio si trova adesso pubblicato sul sito del Quirinale.
A vuoto l’appello delle opposizioni
Il capo dello Stato ha così, nell’ultimo giorno utile, stabilito la promulgazione del dl, convertito definitivamente dalle Camere mercoledì 28 novembre. Le opposizioni, dopo l’approvazione del Parlamento della legge fortemente voluta dalla Lega, si erano appellate al Capo dello Stato perché non firmasse il testo molto contestato. Il provvedimento è ora in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
Il testo pubblicato in Gazzetta
Mattarella – si legge sul sito della presidenza della Repubblica – ha promulgato la “conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 ottobre 2018 numero 113, recante disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del ministero dell’Interno e l’organizzazione e il funzionamento dell’agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Delega al governo in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle forze di polizia e delle forze armate”.
Le polemiche all’interno della maggioranza
Non erano mancate spaccature in seno alla stessa maggioranza gialloverde. Lo stesso numero uno della Camera, il pentastellato Roberto Fico, non ha presieduto volutamente la seduta che ha approvato il decreto sicurezza. Una forma di protesta per prendere le distanze dal provvedimento.
L’assenza di tre giorni fa, ha puntualizzato a margine di un convegno che si è tenuto all’Accademia dei Lincei, “è stata interpretata bene. È una presa di distanza. Io da presidente della Camera rispetto il mio ruolo fino in fondo, rispetto i diritti della maggioranza e dell’opposizione, mando avanti i provvedimenti che arrivano in Aula con la collaborazione dei capigruppo. Ripeto: rimango fedele al mio ruolo istituzionale ma se poi parliamo del merito del decreto, dopo che è passato, allora – ha detto Fico – quello è un altro discorso”.
Le reazioni di Di Maio e Salvini
“Che Roberto non fosse d’accordo con il decreto sicurezza lo sapevo e lo sapevamo. Da presidente della Camera – ha sottolineato il vicepremier Luigi Di Maio – apprezzo molto il fatto che abbia aspettato l’approvazione definitiva per poi dichiarare la sua contrarietà pubblicamente. Così fa un presidente della Camera che non è d’accordo ma rispetta la volontà del Parlamento e del lavoro parlamentare”.
Anche Matteo Salvini ha commentato sull’assenza di Fico in Aula durante l’approvazione del provvedimento. “Non ho capito se hanno letto il decreto, né dove sta il problema – ha detto il leader leghista –, visto che aumenta la lotta a mafia e al racket”.