Il sindaco di Palermo ‘stoppa’ il capo del Carroccio: lite a distanza tra primo cittadino e ministro

Il primo cittadino dispone la mancata applicazione del decreto sicurezza. Dura la replica del vicepremier: "Con tutti i problemi che ci sono a Palermo, il sindaco sinistro pensa a fare 'disobbedienza' sugli immigrati"

Foto Stefano Cavicchi/LaPresse

PALERMO – E’ scontro a distanza tra il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Le disposizioni del primo cittadino
Foto LaPresse – Guglielmo Mangiapane

Leoluca Orlando, con una nota inviata al responsabile dell’ufficio Anagrafe del Comune di Palermo, ha disposto la “non applicazione”, nella città capoluogo della Sicilia, delle misure restrittive previste dal dl Sicurezza. In particolare il provvedimento riguarda l’impossibilità di concedere la residenza a chi ha un permesso di soggiorno.

Cosa prevede la legge

Il dl Sicurezza prevede che “il permesso di soggiorno rilasciato al richiedente asilo costituisce sì un documento di riconoscimento, ma non basterà più per iscriversi all’Anagrafe e quindi avere la residenza”. In pratica, quindi, i Comuni non potranno più rilasciare la carta d’identità a chi ha un permesso di soggiorno, nè concedergli l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale o ai centri per l’impiego. Servizi che saranno assicurati solo presso un centro di accoglienza straordinaria o un centro permanente per il rimpatrio.

La dura replica del vicepremier

Salvini ha risposto per le rime alla decisione di Orlando: “Con tutti i problemi che ci sono a Palermo, il sindaco sinistro pensa a fare ‘disobbedienza’ sugli immigrati”.

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