Milano, 2 dic. (LaPresse) – “La strada la conosciamo e la ripercorreremo ancora presto. La campagna No CPR – no decreto Salvini è appena cominciata e non terminerà fino a che non saranno chiusi tutti i luoghi di detenzione per innocenti”. A sottolinearlo sono i comitati e le organizzazioni No Cpr. Queste ieri hanno organizzato un corteo per dire no al decreto Sicurezza e alle politiche sull’immigrazione del governo Lega-M5S. “Ieri 20mila persone, nonostante il freddo e i 4 km che separano piazzale Piola da via Corelli hanno camminato, ballato e dialogato insieme fino all’arrivo, con l’impegno di rivedersi a breve – hanno fatto sapere i comitati No Cpr -. Tanta la consapevolezza di quello che c’è in gioco. Ad essere in pericolo, con le politiche securitarie ammantate di una menzognera narrazione xenofoba, sono i diritti di tutte e tutti”.
e ancora
“Tale è l’importanza di questa battaglia che si è compiuto il miracolo dell’aver composto una compagine che va dai centri sociali agli studenti, ai partiti (quelli che non hanno contribuito all’istituzione dei CPR, ovviamente), alla miriade di associazioni impegnate nell’assistenza umanitaria legale e medica ai migranti, al mondo cattolico (come la Casa della Carità, Farsi Prossimo, padre Alex Zanotelli), ai circoli culturali di quartiere e di provincia di tanta Lombardia, alle scuole di italiano, agli operatori dei centri di accoglienza, fino ai giuristi di ASGI e alla Camera Penale di Milano. E poi tanti individui, e personaggi della cultura. Insomma: la società civile. Stanca ed esasperata. Un segnale forte partito da Milano e arrivato al Viminale – hanno aggiunto gli organizzatori del corteo – dal quale il titolare invia provocatori ‘bacioni’ non graditi che respingiamo con disgusto”.