MILANO – Un’Aula semideserta, diversi deputati che marcano visita. Alla Camera tira aria già d’estate, complici le temperature bollenti in quasi tutta Italia? Sta di fatto che manca due volte il numero legale per la votazione sulla questione pregiudiziale di costituzionalità sollevata da Fratelli d’Italia sul decreto Taglia prezzi e tutto slitta a domani, incluso il seguito dell’esame del decreto recante misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina. La seduta è stata riconvocata alle 10 di martedì e l’inizio del voto è previsto per le 10.20.
Sono quattro i voti mancanti per il raggiungimento del numero legale nella prima circostanza e 19 al secondo tentativo dopo che i deputati di Alternativa, a quanto pare, si sono sfilati con l’obiettivo di mettere in luce le difficoltà della maggioranza. “È ridicolo e allo stesso tempo vergognoso che la maggioranza più larga della storia repubblicana non riesca a garantire il raggiungimento del numero legale in aula affinché si possa votare la questione pregiudiziale di costituzionalità posta da una forza di opposizione al decreto Ucraina bis”, sbottano i deputati di Alt.
Alla seconda votazione, in particolare, secondo i tabulati di Montecitorio, è la Lega il gruppo che registra maggiori assenze con oltre il 60% dei deputati del Carroccio che non hanno timbrato il cartellino in un lunedì di campagna elettorale in vista delle amministrative e dei referendum sulla giustizia del 12 giugno. L’imbarazzo a Montecitorio non manca. E il vicepresidente di turno, Andrea Mandelli, nel pomeriggio fa sapere all’assemblea: “Dovremmo ora procedere nuovamente alla votazione della questione pregiudiziale nella quale in precedenza è mancato il numero legale, tuttavia, apprezzate le circostanze, ai sensi del regolamento, rinvio la votazione di tale questione e il seguito dell’esame del provvedimento alla seduta di domani alle ore 10”.
Le assenze? “Ditemi quanti, io non commento ipotesi. Stavo qui a Palazzo Chigi e non lo so”. Il numero legale è mancato “non per colpa mia”, glissa il segretario leghista, Matteo Salvini. Mentre dall’opposizione la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, mette i puntini sulle ‘i’: “Il commento lo dovete chiedere ai partiti della maggioranza, perché Fratelli d’Italia in Aula comunque c’era perché si votava una nostra mozione”. La sua sintesi è tranchant: “Credo che i problemi ce li abbia una maggioranza che ormai mi pare abbastanza a pezzi”. Meloni poi rincara la dose: “La maggioranza o è troppo distratta oppure qualcuno sta dando dei segnali e quei segnali sono di nervosismo. Ma per me è una buona notizia se il Governo va a casa”.(LaPresse)