NAPOLI – I docenti no vax (circa 3000 in Campania secondo il dato di dicembre scorso) sono rientrati a scuola, grazie all’ultimo decreto del Governo, ma non possono ancora insegnare e i supplenti non si trovano, soprattutto per le materie scientifiche. L’obbligo vaccinale per il personale docente resta infatti in vigore fino al 15 giugno, ma a partire dal 1° aprile è stato disposto il rientro nei rispettivi istituti, sia pure con mansioni diverse dall’insegnamento. Quanto si supplenti, il Governo ha stanziato 29 milioni di euro per le sostituzioni: il dirigente scolastico deve colmare il posto lasciato libero dal non vaccinato e assicurare questa sostituzione fino al 30 giugno.
Le ultime disposizioni del Governo segnano un passo in avanti verso il ritorno alla normalità, ma alcuni problemi restano irrisolti, nota Franco De Rosa, responsabile campano dell’Associazione nazionale presidi: “Purtroppo abbiamo verificato sul campo che mancano di supplenti per alcune materie, in particolare quelle scientifiche e soprattutto negli istituti tecnici e professionali. Non abbiamo molti docenti laureati in queste discipline: pochi giorni fa mi ha chiamato un collega che non trovava uno di questi docenti e non c’è stato verso di riuscirci”. Le ore di insegnamento, però, non possono saltare e la soluzione è obbligata: “Chiediamo ai docenti in servizio di assicurare ore aggiuntive: normalmente non si potrebbe fare, ma è l’unica possibilità. Siamo in una situazione difficile soprattutto per le superiori”. Si spera che almeno dal prossimo anno scolastico le cose migliorino: “I concorsi sono partiti e speriamo che entro 31 agosto siano conclusi e si possa arrivare a un nuovo inserimento di docenti e dare nuova linfa alla scuola. I problemi di reclutamento, del resto, non finiscono qui: basti pensare ai docenti specializzati in sostegno, sempre troppo pochi rispetto al fabbisogno delle scuole italiane”.
Quanto alle altre mansioni da svolgere, De Rosa indica “biblioteca, segreteria, laboratori, progettazione, ricerca didattica e metodologica: insomma quel che fanno normalmente i docenti quando risultano non idonei al servizio. Comunque è stata data loro la possibilità di rientrare in servizio con lo stipendio e non è poco. Anche questo serve per il ritorno alla normalità”.
“I docenti no vax – osserva da pare sua Antonella Serpico, responsabile regionale della Formazione dell’Associazione nazionale dirigenti scolastici – vengono adibiti al servizio di biblioteca e documentazione, l’organizzazione di laboratori, il supporto nell’utilizzo degli audiovisivi e delle nuove tecnologie informatiche, le attività relative al funzionamento degli organi collegiali, dei servizi amministrativi e ogni altra attività deliberata nell’ambito del progetto d’istituto”.
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