
NAPOLI – Il cielo è azzurro sopra Riad. David Neres, l’uomo della Supercoppa che dopo il Milan punisce, due volte, anche il Bologna, consegna la Supercoppa al Napoli in una finale dominata dall’inizio alla fine, vinta da una squadra cui Antonio Conte ha restituito fiducia, ferocia e compattezza. La ciliegina sul- la torta di una partita perfetta è il brasiliano. Sblocca il match con un gioiello all’incrocio poi fa il bis scippando il pallone a Lucumi e trovando lo scavetto, suggellando una partita perfetta. Neres supera Andrea Silenzi, Antonio Careca, Gonzalo Higuaín e Alessio Zerbin (tutti a quota due), diventando il giocatore con più gol segnati con la maglia del Napoli in Supercoppa Italiana (tre). L’ex Benfica è il secondo giocatore brasiliano, dopo Careca (doppietta con il Napoli contro la Juventus, il 1° settembre 1990), a segnare più di una rete in Supercoppa Italiana (tre); inoltre, il classe 1997 è andato a segno in due gare ufficiali di fila per la prima volta con i partenopei.
Coinvolto in 10 gol in questa stagione (6 reti e 4o assist), 2 in più rispetto a quanto fatto in tutta la precedente, nono- stante otto presenze in meno (22 vs 30). “Sono molto contento per la doppietta, ma ancora di più per la vittoria del trofeo – dice il brasiliano, Mvp della partita – La vittoria dà sempre più sicurezza, soprattutto quando vinci un trofeo. Ora ci riposiamo un po’ e poi ci concentreremo sulla Cremonese”. Felice il capitano Giovanni Di Lorenzo, che al terzo tentativo ha finalmente alzato la Supercoppa. “Abbiamo dimostrato di volerla più degli altri questa Supercoppa – spiega il terzino – Abbiamo dimostrato che se abbiamo questo atteggiamento possiamo dar fastidio a chiunque. Ciclo? Più vinci e più ti viene fame di vincere. Lo scudetto dell’anno scorso ci tenevamo a vincerlo così come la Supercoppa. Champions? Abbiamo avuto dei momenti di blackout, ma abbiamo dimostrato in queste due partite che se abbiamo questo spirito e questa unione possiamo giocarcela con chiunque. Questa deve essere la base del 2026, ci rituffiamo in campionato con entusiasmo”. Felice anche un altro veterano dello spogliatoio come Matteo Politano: “Siamo venuti da campioni d’Italia e volevamo fortemente questo trofeo facendo una partita eccezionale. Conte è il nostro condottiero, lo seguiamo fino alla morte – ha aggiunto – Dopo il ko con il Bologna ci davano tutti per morti, invece con silenzio dimostrando sul campo”.



















