MILANO – La crescita dell’eurozona “ha subito un forte rallentamento, più di quanto avessimo previsto in precedenza”. Lo afferma il presidente della Bce, Mario Draghi, nella sua ultima audizione alla commissione Econ del Parlamento europeo come banchiere centrale dell’eurozona. “Questo rallentamento – prosegue Draghi – è principalmente dovuto alla debolezza del commercio internazionale in un ambiente di persistenti incertezze legate alle politiche protezionistiche e ai fattori geopolitici”.
La situazione europea
“La Germania è oggi uno dei membri dell’area dell’euro più colpiti dal rallentamento” dell’economia dell’eurozona. Lo afferma il presidente della Bce, Mario Draghi, in audizione all’Europarlamento. Lo scontro commerciale tra Usa e Cina e i rischi geopolitici “stanno pesando sempre di più sul sentiment economico e, in particolare, sul settore manifatturiero, che è più orientato al commercio ed esposto alle influenze straniere”, e “i paesi che hanno un settore manifatturiero relativamente grande sono più vulnerabili a qualsiasi svolta del ciclo economico globale”, spiega Draghi, che aggiunge che “la Germania, ad esempio, rappresenta il 28% del Pil dell’area dell’euro, ma fino al 39% del valore aggiunto manifatturiero”.
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Draghi: “Crescita eurozona rallenta più del previsto”
La crescita dell'eurozona "ha subito un forte rallentamento, più di quanto avessimo previsto in precedenza"