ROMA – Mario Draghi al lavoro per ottenere da Moderna per più dosi di vaccini. Il premier è in trattativa con la casa farmaceutica americana per “la possibilità di una fornitura aggiuntiva per il nostro Paese”. Ha scelto di percorrere una strada “fuori dal solco della contrattazione collettiva”. Sulla trattativa c’è il massimo riserbo. L’unica cosa che trapela e che “l’azienda americana sta valutando di accettare la proposta italiana”.
Cala l’Rt nazionale
Intanto è in calo anche l’Rt nazionale, a 0,92 contro lo 0,98 della scorsa settimana. Così come è in diminuzione il valore dell’incidenza dei casi ogni 100 mila abitanti: 185 rispetto ai 232 di sette giorni fa. Segnali che lasciano sperare in un cambio di rotta della pandemia nel nostro Paese che pian piano si avvia alla riapertura delle attività commerciali.
Figliuolo e Locatelli ottimisti
E mentre Draghi chiede a Moderna una maggiore fornitura di dosi, il Commissario all’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo rassicura che l’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, ha detto che il vaccino AstraZeneca “è sicuro e non ha dato alcuna controindicazione”. Per cui “l’autorità regolatoria italiana prendendo spunto da quanto fatto nei paesi limitrofi con cui c’è un confronto ha dato la raccomandazione di utilizzarlo al di sopra dei 60 anni”. Mentre per chi deve sottoporsi all’inoculazione della seconda dose “non c’è alcun problema. Questo lo voglio riaffermare – ha detto – è veramente importante”.
E in clima di rassicurazione, il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) Franco Locatelli in merito al vaccino Pfizer ha dichiarato che “ci sono dati che indicano che è possibile allungare l’intervallo tra la prima e la seconda dose da 21 a 42 giorni senza perdere l’efficacia della copertura vaccinale. “Questo consente di incrementare il numero delle persone che possono ricevere la prima dose”. Locatelli, inoltre, su possibili errori in merito alle fasce d’età a cui somministrare per prima il vaccino ha specificato che “non c’è stata una svista in termini di priorità, perché si è già data la priorità agli 80enni ospiti della Rsa e ai fragili”. E che su un possibile salto di fila delle vaccinazioni “il messaggio del presidente Draghi è l’appello alla sensibilità, alla coscienza e allo spirito civico”.