CASERTA – Sono tre gli indagati intorno ai quali, sostiene la Procura, ruotava la presunta attività di spaccio emersa tra gennaio e agosto 2023 nel carcere di Carinola. Uno di loro è Angelo Morgillo. Secondo gli investigatori, riceveva la droga da smerciare nel prigione dalla convivente, Lucia Esposito, o dalla madre, Antonietta Bruno. In alcune circostanze, inoltre, avrebbe passato alla nonna Pasqualina Elia o alla madre, nel corso dei colloqui, stecche di sigarette che finivano a Olindo Cipolletta come contropartita della vendita della droga tra le sbarre.
Custode di questa droga venduta tra le sbarre, ritengono gli inquirenti, era Beniamino Cipolletta, nella cui cella, nel corso di alcune perquisizioni, sono stati trovati dai poliziotti sei panetti di hashish e 200 grammi di cocaina, oltre 50-60 stecche di sigarette ritenute provento dello smercio di stupefacenti.
Il secondo presunto pusher sarebbe Emilio Di Monda. A chiudere il terzetto, dice l’accusa, Ivan Ponticelli, che avrebbe ricevuto droga dalla moglie, Patrizia Esposito, nel corso dei colloqui. E la donna, per il lavoro svolto, avrebbe ottenuto, sostiene la Procura, mille euro dal consorte.
A rispondere di detenzione ai fini di spaccio di droga, c’è anche Maria Limatola, perché utilizzatrice di una Postepay dove riceveva dai familiari dei detenuti acquirenti le somme di denaro inerenti le cessioni per conto di Beniamino Cipolletta. Pure a Ilaria Buonincontri è contestata la partecipazione al business della droga perché si sarebbe interessata alle vicende relative allo spaccio nel carcere, arrivando a minacciare i familiari di Lucia Esposito, che si erano rifiutati di importare droga durante i colloqui con il marito Morgillo. L’inchiesta ha tirato in ballo, inoltre, Benito Di Tommaso e il già citato Beniamino Cipolletta in relazione all’accusa di minaccia, perché avrebbero aggredito, il 28 maggio 2023, un detenuto. Gli altri indagati (presenti nella tabella) sono sotto inchiesta per l’uso del cellulare in carcere senza autorizzazione.