Droga, il Riesame scarcera l’imprenditore Oreste Buonpane

E' l'unico coinvolto nel blitz dello scorso 15 ottobre che ha ottenuto l'accoglimento della richiesta di scarcerazione

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Dopo quindici giorni di cella, il Tribunale del Riesame di Napoli Decima Sezione penale (presidente dal dottor Tommaso Miranda  e composta dai giudici dottoressa Maria Raffaella Caramiello e dottoressa Paola Faillace) ha scarcerato ed ha rimesso in libertà, nella notte, Oreste Buonpane (di Luigi), di 30 anni, imprenditore sammaritano difeso dall’avvocato Raffaele G. Crisileo e dall’avvocato Gaetano Crisileo.

Il blitz

Oreste Buonpane (di Luigi) era stato tratto in arresto e rinchiuso nel carcere di Poggioreale il 15 ottobre scorso – insieme ad altre 77 persone -nell’ambito dell’operazione a larghissima scala cui è stato dato il nome  “White Stone”. Il blitz e gli arresti vennero eseguiti dalla Compagnia di Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere e le indagini dal locale Nucleo Operativo. L’ordine di carcerazione era firmato dal Giudice del Tribunale napoletano,la dottoressa Isabella Iaselli che aveva accolto la richiesta del Pubblico Ministero Antimafia il dottor Luigi Landolfi. Ma il Tribunale del Riesame di Napoli, accogliendo la tesi degli  avvocati Crisileo, ha completamente annullato l’ordinanza carceraria nei confronti del giovane Oreste Buonpane (di Luigi).

Le accuse

All’imprenditore  – che opera insieme al padre Luigi nel settore dei traslochi – era contestata la partecipazione attiva e continua ad un’associazione a delinquere di stampo criminale imperante nel territorio di Terra di Lavoro e capeggiata da Vincenzo Di Palma; una banda allestita – secondo la contestazione – finalizzata prima all’acquisto e poi allo spaccio di cocaina avente una organizzazione capillare e piramidale e dotata di  una fitta rete di intermediari e di pusher nella città sammaritana e nelle zone vicine con collegamenti su due fronti: il clan Mazzarella di Napoli, che fungeva da venditore, e il clan dei Casalesi.

Due collaboratori di giustizia peraltro avevano puntato il dito contro Oreste Buonpane accusandolo di essere degli appartenenti al loro gruppo. E poi era seguita da parte delle Forze dell’Ordine un’intensa attività di monitoraggio basata su intercettazioni telefoniche su vasta scala. Ma l’impianto accusatorio nel complesso – almeno per la posizione di Oreste Buonpane (di Luigi) – non ha retto al vaglio ed al controllo del Riesame che lo ha rimesso in libertà e lo ha scarcerato come avevano chiesto i suoi legali.

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