MILANO – Sei persone sono state arrestate con l’accusa di tentato omicidio e di spaccio di cocaina nei boschi del Varesotto.
In manette quattro uomini (due italiani, un marocchino e un albanese) e due donne italiane, arrestati dai carabinieri della compagnia di Busto Arsizio sulla base di una ordinanza emessa dal gip del tribunale di Busto Arsizio. Gli arrestati sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, delle ipotesi delittuose di tentato omicidio nei confronti di un presunto spacciatore, nonché di più episodi di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina e hashish a numerosi soggetti all’interno dei boschi dell’hinterland milanese.
Le indagini hanno consentito di individuare gli autori del tentato omicidio di un pusher di 31 anni, di origine magrebina, commesso da tre persone nell’agosto del 2020 nei boschi di Lonate Pozzolo, in provincia di Varese.
I tre avevano architettato una trappola per ‘punire’ il 31enne per una partita di droga non pagata: approfittando delle tipiche modalità con cui avvengono le cessioni di stupefacente in zona boschiva, per come già accertato nel corso di pregresse indagini. Avevano finto di essere interessati all’acquisto di droga, stabilito luogo e ora dell’appuntamento, i tre hanno tentato di affrontarlo. Il 31enne provò a divincolarsi, ma fu colpito all’avambraccio destro da un colpo di pistola Le indagini hanno poi consentito di appurare che, in realtà, il malcapitato non era il vero obiettivo degli aggressori, essendosi trattato di uno scambio di persona. L’effettivo destinatario era un altro spacciatore, sempre di origine marocchina: infatti, a distanza di pochi giorni, a Cuggiono (MI), l’uomo e la sua compagna venivano immobilizzati, percossi e minacciati con una pistola dai medesimi soggetti protagonisti della prima aggressione, per costringerli a saldare il debito di droga contratto con loro, ammontante a circa 30mila euro.
Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati condotti nelle case circondariali di Busto Arsizio e Como a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.
(LaPresse)