Due comandanti di Hezbollah uccisi nel sud del Libano. Colpite dagli israeliani due basi Unifil

Nella notte colpiti depositi di armi a Beirut

Due comandanti di Hezbollah sono stati uccisi in un raid aereo condotto dall’aviazione israeliana nel sud del Libano. La notizia è stata confermata dall’IDF (Forze di Difesa Israeliane) e riportata dal Times of Israel. Tra i morti c’è Ahmad Mustaga Alhaj Ali, considerato responsabile per il lancio di centinaia di razzi e missili anticarro contro la città israeliana di Kiryat Shmona. L’altro comandante, Muhammad Ali Hamdan, era a capo del corpo anticarro a Meiss Ej Jabal e, secondo l’esercito israeliano, era coinvolto in numerosi attacchi contro le comunità settentrionali.

L’IDF ha comunicato di aver colpito anche diversi depositi di armi nel sud del Libano e a Beirut, sottolineando di aver adottato misure preventive per limitare i danni ai civili. Prima degli attacchi, infatti, sono stati emessi avvisi per l’evacuazione delle aree colpite.

Nel contesto di queste operazioni, è emerso che due delle tre basi UNIFIL attaccate sono italiane, segnalando la presenza di personale italiano. Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha convocato con urgenza l’ambasciatore israeliano in Italia per discutere la situazione.

La missione UNIFIL ha denunciato attacchi deliberati da parte delle forze israeliane contro le sue postazioni, incluse le torri di osservazione, ritenendo tali azioni una violazione delle norme internazionali. Nonostante i danni, il portavoce della missione ha confermato che non ci sono militari italiani tra i feriti.

Questi eventi giungono in un contesto di crescente tensione nella regione, con Hezbollah che ha recentemente acquisito droni di fabbricazione russa per potenziare le proprie capacità militari.

In un altro sviluppo, il presidente israeliano Isaac Herzog ha dichiarato che Israele non ha piani di attacco contro la Turchia, in risposta alle affermazioni del presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

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