E’ morto Ciriaco De Mita, ex premier e segretario della Dc

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Ciriaco De Mita

MILANO – Si è spento a 94 anni Ciriaco De Mita, colpito, nello scorso mese di febbraio da una ischemia e in precedenza operato al femore. De Mita era stato ricoverato a Villa dei Pini, struttura riabilitativa in provincia di Avellino.

Nato a Nusco, nel 1928, De Mita, tra i principali protagonisti della Prima Repubblica, nella sua vita politica ha ricoperto molte cariche. Nel 1988 divenne presidente del Consiglio dei ministri guidando il governo del Pentapartito (composto da Dc, Psi, Pri, Psdi, Pli). Una esperienza di governo che durò appena un anno: l’esecutivo cadde per una crisi di governo innescata dal leader socialista Bettino Craxi.

Ha guidato la Dc come segretario nazionale dal 1982 al 1989, partito di cui è stato anche presidente fino al 1992.

De Mita è stato quattro volte ministro: dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato nel quarto e nel quinto gabinetto Rumor (1973-74), ministro del Commercio con l’estero nel quarto gabinetto Moro (1974-76) e ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno nei governi Andreotti del 1976-79.

Il suo ‘debutto’ in politica, tra le fila della Dc, è del 1953. Dieci anni più tardi viene eletto per la prima volta alla Camera dei deputati, mentre nel 1968 entra per la prima volta a far parte del governo con la carica di sottosegretario all’Interno. Nel 1969 diventa vicesegretario del partito, in seguito a un accordo stretto con Arnaldo Forlani, tra i massimi esponenti della Dc.

Nel 1983 la Dc, guidata da De Mita, incassò un pesante calo di consensi alle elezioni politiche che videro ‘vincitore’ Bettino Craxi. Resta storica la rivalità tra i due. Il leader socialista, presidente del Consiglio per 4 anni, ha sempre rivendicato una spinta riformista dei socialisti, contrapposta ai democristiani. Nel 1987, l’esecutivo guidato da Craxi vide terminare la propria esperienza, per la rottura del cosiddetto ‘Patto della staffetta’, per il quale il Psi avrebbe dovuto cedere alla Dc la guida del Governo nell’ultimo anno di legislatura.

Nel 1996 si candida alle politiche con la lista autonoma Democrazia e libertà ed è eletto nel collegio della Campania. Nel 2001 si candida con la Margherita, entrando di nuovo in Parlamento, mentre nel 2006 passa nelle fila dell’Ulivo.

Nel 2014 corre alle elezioni comunali di Nusco, suo paese natale, ed è eletto con l’80% dei voti, a 86 anni. Alle elezioni amministrative successive, nel 2019, i cittadini lo avevano riconfermato per un secondo mandato.(LaPresse)

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