ROMA – E’ lutto nel mondo del giornalismo. Si è spento all’età di 77 anni il noto giornalista Sandro Mayer. Era direttore del settimanale “DiPiù”, oltre ad essere un popolare personaggio televisivo. Di lui si ricorda la presenza fissa al fianco di Milly Carlucci nel programma di Rai1 “Ballando con le stelle”, in cui vestiva il ruolo di opinionista. Avrebbe compiuto 78 anni il 21 dicembre.
Addio a Sandro Mayer, tra i giornalisti più noti d’Italia
Il famoso giornalista si è spento nella notte, circondato dall’affetto di amici e familiari, all’ospedale Fatebenefratelli di Roma. Per il momento la famiglia Mayer non ha diffuso alcuna notizia relativa alle cause che hanno portato al decesso. Si pensa ad una brutta malattia contro la quale Mayer stava lottando da tempo, e contro cui avrebbe perso la sua battaglia all’età di 77 anni.
Una lunga carriera
Mayer era nato a Piacenza il 21 dicembre 1940. Prima di intraprendere la professione di giornalista, si era laureato in scienze politiche.
Lunga e di successo la sua carriera nel mondo del giornalismo. E’ stato direttore di riviste come “Dolly”, “Novella 2000” ed “Epoca” fino al 1983. Da allora è stato alla guida della popolare rivista “Gente”, di cui è stato storico direttore per vent’anni, per poi passare nel 2004 a Di Più.
Mayer negli ultimi anni era diventato anche un volto noto della televisione italiana. Oltre al programma della Carlucci “Ballando con le stelle”, il giornalista ha partecipato a molte altre trasmissioni tv come “Domenica In” e “Buona domenica”. Ha lavorato inoltre come autore e regista di teatro.
Il cordoglio di amici e colleghi
Si susseguono i messaggi di cordoglio di tutti coloro che hanno lavorato con Sandro Mayer, e che ora si stringono attorno al dolore dei familiari del giornalista, alla moglie Daniela e alla figlia Isabell. Il collega Ivan Zazzaroni, anche lui opinionista di “Ballando con le stelle”, ha scritto: “Addio alla tua educazione, alla tua gentilezza, al tuo amore per il lavoro, a quel modo tutto Mayer di sottolineare i sentimenti, alla tua leggerezza, anche alle “sorprese” per le quali ti prendevamo in giro. Mancherai a me e alla squadra“.