Egitto, al-Sisi annuncia un rimpasto di governo: cambiano 13 ministri

Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha annunciato un rimpasto di governo per "migliorare le prestazioni" della sua amministrazione che si trova ad affrontare sfide economiche imponenti derivanti in gran parte dalla guerra in Ucraina.

Egyptian President Abdel-Fattah el-Sissi speaks during a joint press conference with French President Emmanuel Macron at the Elysee palace, Monday, Dec. 7, 2020 in Paris. Egyptian President Abdel-Fattah el-Sissi was meeting Monday with French President Emmanuel Macron for talks on fighting terrorism, the conflict in Libya and other regional issues as part of a state visit to France, amid criticism from human rights groups over the Egyptian leader's crackdown on dissent. (AP Photo/Michel Euler, Pool)

IL CAIRO – Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha annunciato un rimpasto di governo per “migliorare le prestazioni” della sua amministrazione che si trova ad affrontare sfide economiche imponenti derivanti in gran parte dalla guerra in Ucraina. Il rimpasto, approvato dal Parlamento in una sessione d’emergenza, ha interessato 13 ministeri, tra cui quelli della Sanità, dell’Istruzione, della Cultura, dello Sviluppo locale e dell’Irrigazione. Cambia anche il ministro del Turismo, un incarico chiave in un momento in cui l’Egitto sta cercando di rilanciare il settore decimato da anni di turbolenze, dalla pandemia e più recentemente dalla guerra in Europa. I cambiamenti, tuttavia, non hanno riguardato ministeri chiave come gli Esteri, le Finanze, la Difesa e l’Interno. Al-Sisi ha dichiarato che il rimpasto è avvenuto in consultazione con il premier Mustafa Madbouly. In un post su Facebook ha affermato che i cambiamenti mirano a “migliorare le prestazioni del governo in alcuni importanti dossier che contribuiscono a proteggere gli interessi e le capacità dello Stato”. I nuovi ministri dovrebbero prestare giuramento davanti ad al-Sisi già oggi o domani.

L’economia egiziana è stata duramente colpita dalla pandemia di coronavirus e dalla guerra in corso in Ucraina, che hanno scosso i mercati globali e fatto salire i prezzi del petrolio e dei prodotti alimentari in tutto il mondo. L’Egitto è il più grande importatore di grano al mondo, la maggior parte del quale proviene da Russia e Ucraina. L’approvvigionamento del Paese è soggetto alle variazioni di prezzo sul mercato internazionale. Negli ultimi mesi il governo ha avuto colloqui con il Fondo Monetario Internazionale per ottenere un nuovo prestito a sostegno del suo programma di riforme e per contribuire ad affrontare le sfide causate dalla guerra in Europa. Il governo ha ricevuto promesse da ricche nazioni arabe del Golfo per miliardi di dollari di investimenti, alcuni dei quali destinati all’industria privata. Le bollette degli egiziani hanno subito un’impennata, aumentando il peso dei poveri e della classe media che già sopportavano il peso di un programma di riforme del 2016. Tale programma, concordato con l’Fmi, prevedeva dolorose misure di austerità che hanno provocato un forte aumento dei prezzi dei beni di prima necessità e dei servizi. La recente svalutazione della sterlina egiziana, che aveva già perso metà del suo valore nel 2016, ha causato nuovi aumenti dei prezzi dei generi alimentari e di altri prodotti di base. Il tasso d’inflazione annuale per luglio è stato del 14,6%, più del doppio rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, quando aveva registrato il 6,1%, secondo l’ufficio statistico nazionale.

LaPresse

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