IL CAIRO – Morto in mattinata Hosni Mubarak. Aveva 91 anni e aveva governato il paese per un trentennio mediante un atteggiamento coercitivo e dittatoriale che ne aveva inquinato i rapporti con la popolazione, fino a portarlo alla rivolta del febbraio 2001. A dare conferma dell’avvenuto decesso del capo di stato egiziano ed ex generale dell’esercito la tv di stato.
Chi era Murabak
Ex generale dell’esercito era salito al potere nel lontano 1981 all’indomani dell’uccisione dell’allora presidente Anwar Sadat da parte di terroristi jihadisti. Rieletto più volte era sfuggito ad una serie di attentati. Il suo governo sempre più coercitivo e dittatoriale aveva anche condizionato il sistema produttivo e il turismo. Il riavvicinamento a Israele, con la pace di Camp David, si era arenato sulla questione palestinese.
Le dimissioni
L’11 febbraio del 2001, il mese della rivolta, era stato allontanato anche dagli stessi militari che lo avevano sostenuto fu costretto a dare le dimissioni dopo quasi 21 giorni di proteste da parte della popolazione scesa nelle strade del Cairo e a piazza Tahrir. Il suo fine era quello di farsi sostituire al comando del paese dal proprio figlio Gamal.
I processi
Aveva subito anche una fitta serie di processi per la repressione sanguinosa delle manifestazioni e per corruzione finendo anche all’ospedale militare Maadi e subendo la condanna per capi di imputazione minori. Il 24 marzo del 2017 è stato rilasciato definitivamente.
Gli ultimi anni
L’ultimo periodo della sua esistenza lo aveva vissuto in una sua villa nel ricco quartiere di Heliopolis, a Sud del Cairo rifacendosi anche vivo ultimamente in un video su YouTube, dove aveva ricordato i giorni della guerra dello Yom Kippur del 1973, quando era comandante dell’Aviazione. Per suo sommo piacere aveva assistito all’assoluzione dei due suoi figli accusati anch’essi di corruzione e a un nuovo leader che in fin dei conti ha dato continuità alla sua visione dell’Egitto.
