MILANO (LaPresse/Finanza.com) – Elettra Investimenti assume il controllo di Novagreen con il 65%. Elettra Investimenti comunica che la partecipata Alea Energia ha assunto il controllo di Novagreen. L’operazione è stata perfezionata da Alea Energia. Attraverso l’acquisizione di una quota del 36,36% del capitale sociale di Novagreen dalle società fondatrici Solerea e Leve. E il contestuale aumento di capitale riservato. Per un investimento complessivo pari 620 mila euro.
Al termine dell’operazione pertanto, Alea Energia detiene una quota del 65% del capitale sociale di Novagreen. Mentre Solerea e Leve mantengono ognuna una quota pari al 17,5 per cento. Le risorse finanziarie necessarie per l’investimento complessivo, precisa la società in una nota, provengono da disponibilità di cassa di Elettra Investimenti. Novagreen è una società specializzata nella realizzazione e nell’esercizio di impianti di microcogenerazione. Con brand verticale leader del segmento “risparmio energetico strutturale per centri sportivi”. E dotata di uno sperimentato modello di business – scalabile e ricorrente.
Elettra Investimenti assume il controllo di Novagreen con il 65%
“L’ingresso nel capitale sociale di Novagreen ha una valenza altamente strategica per il Gruppo Elettra. In quanto consente di acquisire competenze specialistiche nella realizzazione ed esercizio di impianti di cogenerazione nella fascia 20/200 kW. Anche grazie al mantenimento di quote societarie e di incarichi operativi, in ruoli di primo piano, degli attuali soci e manager”. Così commenta il numero uno di Elettra Investimenti, Fabio Massimo Bombacci. Aggiungendo che viene ampliata e potenziata l’offerta commerciale verso l’intero segmento Pmi.
“Riteniamo infatti che la micro-cogenerazione rappresenti oggi un’opzione molto interessante. Non solo verso il target centri sportivi – dove Novagreen vanta un marchio. Un modello di business, un know-how specialistico di assoluto rilievo. Ma anche verso tutte le small cap interessate a gestire in modo attivo la propria bolletta energetica – prosegue Bombacci -. Il modello potrebbe peraltro essere presto esteso verso le comunità retail, come ad esempio i condomini. Qualora la normativa italiana dovesse allinearsi a quella europea. Consentendo la fruizione di energia elettrica, generata da impianti distribuiti, da parte di utenze multiple”.